Sarà scudetto Lazio? il terzo potrebbe essere quello del…1915
Sarà scudetto Lazio? il terzo potrebbe essere quello del…1915
La Lazio vicina ad un terzo scudetto? Potrebbe essere un’ipotesi realistica con l’avvio del 2018: da ormai tre anni, infatti, l’avvocato Gian Luca Mignogna combatte per l’assegnazione ex-aequo dello scudetto della Grande Guerra datato 1914-1915 ai biancazzurri. I tempi, da quel 2015 in cui la petizione sbarcò su change.org e diffusa dal «Nuovo Corriere Laziale» si sono dilatati ma nel frattempo Mignogna non è rimasto con le mani in mano fondando un sito (laziostory.it), il CCL (Comitato Consumatori Lazio) e accumulando forze attorno alla sua lotta per l’assegnazione del terzo scudetto. Da qualche giorno, infatti, anche l’UniSanPaolo di Roma ha avvalorato positivamente la campagna dell’avvocato laziale che ha messo a disposizione dell’Ateneo il dossier emerotecario sviluppato nel corso della ricerca, di cui parleremo più avanti. «L’avv. Gian Luca Mignogna ha messo a disposizione dell’Università Anglo Cattolica San Paolo Apostolo, che lo ringrazia, ed in particolare dello specifico team di ricerca scientifica dell’Ateneo un’ampia documentazione storica sullo scudetto che alla fine del primo conflitto mondiale fu erroneamente attribuito al Genoa», si legge nel portale dell’UniSanPaolo.
Ma facciamo un passo indietro, quando tutto iniziò, ovvero, nel maggio 2015.
La rivendicazione per il terzo scudetto, di un secolo prima
La rivendicazione dello scudetto è stata portata avanti da un avvocato romano, Gian Luca Mignogna: nel maggio 2015 affidava un lungo al «Nuovo Corriere Laziale» in cui faceva il punto della situazione calcistica che aveva portato all’interruzione del campionato arrivato alle battute finali. A quei tempi la massima serie del calcio italiano era organizzata su base territoriale e non v’era abbondanza di società come oggigiorno: la Prima Categoria era l’odierna Serie A e l’organizzazione era articolata in sei Gironi Interregionali, composti a loro volta da sei squadre ognuno. Le prime due e le quattro migliori terze di ciascun girone si qualificavano per i quattro Gironi di Semifinale composti ognuno di quattro squadre, le prime classificate di ogni singolo Girone di Semifinale si qualificavano per il Girone Finale, che a sua volta assegnava il titolo di Campione dell’Italia Settentrionale ed il diritto a giocare la finalissima scudetto con la squadra Campione dell’Italia Centro-Meridionale. «Le squadre dell’Italia Centrale erano ripartite in un Girone Toscano composto di sette squadre ed un Girone Laziale composto di sei squadre, le prime due di ciascun girone si qualificavano per l’unico Girone di Semifinale che assegnava il primato territoriale ed il diritto a disputare la finale per il titolo di Campione dell’Italia Centro-Meridionale, la cui vincente si sarebbe contestualmente conquistata il diritto a giocarsi la finalissima scudetto con la squadra Campione dell’Italia Settentrionale».
L’Italia, però, entrò in Guerra e la FIGC adottò la sospensione ad libitum delle attività sportive: l’inettitudine dei Generali del Regio Esercito e la (errata) convinzione che il conflitto si risolvesse entro breve tempo, fece saltare i piani alla Federazione sportiva che, forse, riteneva possibile disputare le fasi finali del campionato a Guerra conclusa. La Lazio, al momento della sospensione del campionato, era la prima del girone a 8 punti, superando di due lunghezze il Roman (6 punti) e il Pisa (6 punti) e di otto il Lucca (0 punti). Le cose andarono diversamente e i campionati ripresero nel 1919: stagione calcistica 19/20. L’Avvocato Mignogna, nell’articolo del maggio 2015 sopracitato, scriveva: «Come definire l’interrotto campionato anteguerra del 1914-1915? Non c’è dubbio che tra le tante opzioni a propria disposizione la FIGC adottò quella che si rivelò assolutamente più ingiusta, più iniqua e più invisa ai colori biancazzurri: assegnare d’ufficio con una deliberazione postbellica lo scudetto al Genoa e dichiarare la Lazio meramente Campione dell’Italia Centro-Meridionale, con l’aggravante dell’ex aequo con i principianti dell’Internazionale Napoli che sino alla sospensione avevano disputato e vinto il solo derby d’andata giocato in casa contro il Naples! Senza dubbio alcuno tale decisione fu palesemente immeritoria, perché lo scudetto 1914-1915 fu assegnato “a tavolino” senza le opportune e necessarie motivazioni sportive».
Ma se qualche lettore potrà storcere la bocca a riguardo, vista la complessità della materia trattata e la questione stessa tutt’altro che lineare, basterà fare riferimento allo scudetto della stagione calcistica 1921/1922 assegnato sia alla Novese che alla Pro Vercelli.
Scudetto Lazio a tavolino? C’è un precedente
La questione di uno scudetto assegnato ex post non deve meravigliare: nel 2007, infatti, la federazione calcistica tedesca (DFB) deliberò di far disputare centotredici anni dopo (!) lo spareggio fra Viktoria Berlino ed Hanau valevole per l’assegnazione definitiva del titolo di Campione di Germania per l’anno 1894. Scriveva Fabio Belli sul Nuovo Corriere Laziale del 22/6/2015: «La Federcalcio Tedesca ha infatti stabilito uno spareggio tra il Viktoria Berlino e l’Hanau, riconoscendo l’illegittimità della sospensione del titolo del 1894, quando ancora in Germania il calcio era separato in divisioni regionali. Il 21 luglio del 2007 è stata dunque indetta una gara di spareggio, la cui cronaca viene dettagliatamente illustrata sul blog “L’uomo nel pallone” di Simone Cola. “Il 21 luglio il Viktoria Berlino, nonostante una partenza veemente degli avversari, sconfigge l’Hanau per 3 a 0, legittimando la vittoria ed il titolo con un pareggio per 1 a 1 nella gara di ritorno. Entrambe le partite vengono giocate con palloni uguali a quelli dell’epoca, pesanti e cuciti a mano. Lo ha voluto il presidente della DFB di allora, Theo Zwanziger, ideatore e principale fautore della doppia finale.” L’impossibilità dello svolgimento della finale nel 1894 fu procurato dal fatto che l’Hanau non poteva percorrere i 400 chilometri che lo separavano dalla sede della finale. Una motivazione ben più opinabile rispetto alla sospensione d’imperio decisa a causa dello scoppio della Grande Guerra. A livello giuridico, il fatto che la DFB abbia riaperto un caso di oltre cento anni prima, in cui la mancata disputa della partita era stata peraltro causata non da forza maggiore, ma dal forfait di una delle due squadre, potrebbe essere un precedente decisivo per rendere il dovuto omaggio a una squadra come la Lazio del 1915, che più di ogni altra ha versato un tributo in termini di caduti e feriti alla causa bellica».
Scudetto Lazio ’14-’15: la petizione rivolta alla FIGC
L’avvocato Mignogna, insomma, dopo l’articolo apparso sul «Nuovo Corriere Laziale» promuove una petizione in collaborazione col settimanale, «indirizzata alla Presidenza della Federazione Italiana Giuoco Calcio», sulla piattaforma change.org chiamando all’unità tutti i network laziali: è la Vocatio ad unitatem, così come riporta la pagina stessa della petizione online.
L’oggetto, in sostanza, è quello di nominare «una commissione straordinaria ad hoc per riesaminare oggettivamente il contesto storico, sociale e sportivo in cui sarebbe stata adottata la delibera postbellica con cui d’ufficio risulta assegnato lo scudetto 1914/1915 al Genoa, irreperibile presso gli archivi della Federcalcio». La petizione arriva a 32.000 firme e l’iniziativa viene ripresa da più parti fino ad avere riverbero nazionale con tanto di articolo in risposta del Secolo XIX di Genova da parte di Piero Campodonico: «Lotito sta chiedendo una cosa assurda, in quella stagione la Lazio doveva ancora affrontare la vincente del Girone Sud per poi potersi confrontare con il Genoa nella finalissima. Quello di Lotito è un palese conflitto d’interessi dato che la decisione finale spetta al Consiglio Federale di cui lui fa parte». Nessuno, infatti, nega che la popolarità di Lotito sia – attualmente e non al momento della petizione presentata su Change – ai minimi storici, tuttavia menzionarlo come lo scudetto di Lotito è fare del massimalismo, ignorando (come se non ci fossero mai state) le trentaduemila sottoscrizioni per la richiesta della commissione straordinaria per l’assegnazione ex aequo del Titolo.
Scudetto Lazio ’14-’15: il dossier emerotecario. I punti principali
La ricerca prodotta dal proponente la petizione attraverso giornali e riviste dell’epoca ha redatto un vero e proprio dossier delle cui conclusioni, articolate in sette punti, è bene riportarne alcune:
- «come chiaramente riportato dai giornali dell’epoca la Lazio fu inconfutabilmente la squadra Campione dell’Italia Centrale, il cui girone finale risultò del tutto definito per effetto dei risultati conseguiti sul campo e/o a tavolino;
- in forza dell’annullamento dello spareggio tra Internazionale di Napoli e Naples, così come disposto dalla Figc per acclarate irregolarità di tesseramento, la Lazio si aggiudicò puranche il titolo di squadra Campione dell’Italia Centro-Meridionale; ciò comportò che la squadra capitolina fu l’unica ad essersi effettivamente qualificata per la finalissima nazionale valida per l’assegnazione del titolo tricolore 1914/15, prevista con la vincente del girone finale dell’Italia Settentrionale, poiché tale girone fu interrotto ad una giornata dal termine per l’improvvisa insorgenza bellica senza determinare un’effettiva vincitrice;
- il girone finale dell’Alta Italia rimase incompiuto in forza della delibera adottata dalla Figc il 23.05.1915, che di fatto consacrò la seguente classifica provvisoria: Genoa pt. 7, Internazionale pt. 5, Torino pt. 5 e Milan pt. 3;
- come è noto con successiva delibera post bellica la Figc dell’epoca assegnò d’ufficio il titolo di Campione d’Italia al Genoa, senza tenere in nessuna considerazione il primato sportivo conseguito dalla Lazio nella stagione calcistica 1914/15».
Scudetto Lazio ’14-’15: il dossier che suscita l’interesse del NYT
Qui il dossier emerotecario completo e scaricabile.
Nel frattempo gli articoli sull’assegnazione dello scudetto ex-aequo col Genoa si moltiplicano e – addirittura – suscitano attenzione oltreoceano. Il 26 luglio 2016 il «New York Times» pubblica un articolo titolando «Lazio Inches Closer to a Title … From 1915» e dando conto della notizia per cui la squadra biancazzurra «sarebbe vicina a vincere il campionato italiano di calcio. Il campionato del 1915» («Lazio is closing in on the Italian soccer championship. The championship of 1915»).
Il quotidiano newyorkese riportava, dunque, la spinta delle trentamila firme come condizione primaria per far sì che si insediasse la commissione della FIGC: «Prompted by a petition signed by 30,000 Lazio fans, a committee of the Italian Football Federation is set to recommend that Lazio be declared co-champions of a tournament that concluded more than 100 years ago».
Anche la BBC, in ogni caso, in quei giorni, citava la questione dell’assegnazione del terzo Titolo: «Lazio could win their third league championship after the Italian Football Federation (FIGC) set up a commission to look at the outcome of the 1914-15 season following a fans’ petition».
L’interessamento dei laziali alla questione sembra non essere passato tanto che sugli spalti dell’Olimpico, recentemente, sono riapparsi gli striscioni azzurri con su scritto “Lazio Campione d’Italia 14/15” e chissà che nel corso del 2018 si riesca davvero ad arrivare all’assegnazione bramata da Mignogna e da trentamila laziali.
Marco Piccinelli