Pensioni novità 2018: Fornero ed età pensionabile, Epifani “contro sinistra”
Pensioni novità 2018: Fornero ed età pensionabile, Epifani “contro sinistra”.
Epifani sull’età pensionabile, le dichiarazioni di fuoco dopo le elezioni
Non c’è giorno che sulle pensioni novità 2018 non tocchino la riforma Fornero e l’aumento dell’età pensionabile. Stavolta a parlarne è l’ex segretario PD e oggi esponente di Liberi e Uguali, Guglielmo Epifani. L’ex leader della Cgil ha affermato che la spaccatura tra la sinistra e la classe operaia poggia le sue basi proprio lì. Dalla Legge Fornero e dall’aumento dell’età pensionabile; due colpi bassi che la classe operaia ha mal digerito. E che hanno contribuire ad allontanare quest’ultima dalla sinistra.
Pensioni novità 2018: Riforma Fornero contro la sinistra, le parole di Epifani
Intervistato da La Repubblica, Guglielmo Epifani si è scagliato contro la Riforma Fornero e le manovre previdenziali degli ultimi anni. Che di fatto, stando alla sua opinione, avrebbero demolito il legame tra la sinistra e la classe operaia. Epifani ha parlato più precisamente di “divorzio”. E sul banco degli imputati, oltre agli elementi sopraccitati, ha anche messo il “caos esodati” e le “condizioni di vita reale dei lavoratori”. Il nesso tra riforma Fornero e spaccatura tra sinistra e classe operaia sarebbe dato proprio dal risultato che ha premiato la Lega. “Non è un caso che sulla Legge Fornero, Salvini abbia costruito la propria campagna elettorale”.
L’analisi di Epifani sul voto è lapalissiana. Basti vedere “la simmetria tra il voto al PD e quello a LeU”. Dove l’uno fa buoni risultati, li fa anche l’altro. E i risultati parlano di uno spostamento della sinistra verso il centro, piuttosto che un consolidamento nelle periferie. Dove gli elettori hanno preferito dare il voto a Movimento 5 Stelle e Lega. Evidentemente le uniche due forze politiche che a oggi sembrano cogliere il malumore di una classe che vive in una condizione sociale particolare.
Pensioni novità 2018: “Sinistra sempre più lontana dai ceti popolari”
Arrivati a questo punto, per Epifani “un po’ di autocritica sarebbe insufficiente”. Ripescato in Parlamento con Liberi e Uguali, l’ex segretario Cgil guarda a questo momento storico come alla “conclusione di un processo nel quale il senso di responsabilità ha portato la sinistra a prendere decisioni che hanno gradualmente segnato il rapporto con i ceti popolari”. L’errore più grave è sempre quello: la riforma Fornero. Un punto di svolta (in negativo) che ha fatto rompere quello “schema che teneva insieme il senso di responsabilità, l’appartenenza ideologica e la condizione sociale; proprio mentre si affievoliva il rapporto tra i ceti popolari e le reti sociali”.
Epifani un pentimento ce l’ha. E risale proprio a quegli anni di governo tecnico. Oggi, chi sostiene quella riforma ripete un mantra piuttosto fondato; ovvero, che chi è contro quella legge va a privilegiare le generazioni più anziane, penalizzando le nuove. Epifani si morde il labbro pensando che sotto questo aspetto avrebbe potuto perseverare ulteriormente per evitare che il “macigno” pensionistico cadesse sulle spalle dei più giovani.