Elezioni Politiche, eppure in diverse aree il M5S perde consenso, le mappe CISE
Le elezioni sono state caratterizzate dalla vittoria del Movimento 5 Stelle, che è primo partito non considerando le coalizioni.
E cresce di più del 7% rispetto al 2013.
Eppure si è trattato di una crescita per nulla omogenea.
Lo sbilanciamento verso il Sud è assolutamente evidente. Se nel Mezzogiorno il progresso supera a volte i 20 punti vi sono aree nel Centro Nord in cui c’è addirittura un calo.
CISE ha analizzato i risultati evidenziando dove le principali coalizioni guadagnano o perdono.
E risulta chiaro come il progresso del centrodestra, di poco meno di 8 punti, sia stato più omogeneo, sempre maggiore del 3% al Centro Nord, con però arretramenti anche rilevanti in Campania, roccaforte di Forza Italia. Nonchè nella Sicilia orientale, altro vecchio feudo.
La concorrenza del Movimento 5 Stelle al Sud si è fatta sentire molto.
Anche il calo del Centrosinistra, di più del 6%, è quasi uniforme. Con le sole eccezioni del Trentino, di Padova, Bergamo, Torino e Cuneo. Dove vi sono meno perdite a favore del centrodestra e maggiore assorbimento dei voti di Scelta Civica, che lì era andata bene.
Diverso l’andamento del consenso al Movimento 5 Stelle
Elezioni politiche, i cali grillini nel Nordest e in Piemonte
Già nell’analisi dei flussi risulta come al Centro e al Nord il M5S ha perso voti a favore della Lega.
Dalla mappa CISE vediamo che non ne ha guadagnati abbastanza per compensare.
Non è accaduto in tutto il Nordest, dove in particolare nelle zone pedemontane ha perso più di 3 punti, come nel basso Piemonte e nella Liguria al di fuori di Genova. E in provincia di Parma, probabilmente per l’effetto Pizzarotti.
Va meglio in Lombardia, dove nel 2013 era stato debole, ma non nelle aree più leghiste.
E’ evidente il ritorno a casa del voto leghista che nel 2013 li aveva premiati.
Al Sud invece non c’è storia, da Roma in giù soprattutto l’assorbimento del voto di sinistra, ma non solo, ha provocato crescite in doppia cifra che ha più che compensato i cali del Nord.
Il risultato finale è proprio quel +7,2% che ora pone il Movimento al centro della scena politica per la formazione del governo.