Stephen Hawking è morto dopo una lunga malattia, chi era lo scienziato

Stephen Hawking morto: ecco chi era

Stephen Hawking è morto dopo una lunga malattia, chi era lo scienziato.

È morto alle prime ore di oggi, mercoledì 14 marzo, Stephen Hawking, uno dei più importanti astrofisici degli ultimi decenni. Aveva 76 anni e il decesso è avvenuto nella sua casa di Cambridge. La famiglia ha provveduto a confermare la notizia. A lui si devono studi approfonditi sui buchi neri e sull’origine dell’universo. Con le sue pubblicazioni, infatti, è riuscito a dare un contributo fondamentale alla spiegazione teorica di concetti complessi in maniera chiara e semplice. Nato l’8 gennaio del 1942 a Oxford, il fisico teorico inglese ha dovuto convivere con una lunga malattia per la maggior parte della sua vita. Ciò non gli ha impedito di vivere esperienze importanti e speciali come la sperimentazione del volo a gravità zero.

Stephen Hawking: profilo biografico

Stephen William Hawking nacque a Oxford durante la Seconda Guerra Mondiale, l’8 gennaio del 1942. Suo padre, Frank Hawking, era un ricercatore scientifico. I primi anni di studio furono complicati, perché Hawking faceva fatica a leggere. A ciò si aggiunsero in età adolescenziale problemi fisici, quali febbri ghiandolari che però i medici diagnosticarono come conseguenze dovute alla crescita. Sempre nel campo degli studi, si maturò un contrasto con la figura paterna, che voleva che il figlio studiasse medicina; mentre Stephen preferiva la matematica e la fisica; si laureò poi in Scienze naturali. La sua tesi di laurea era incentrata proprio sull’origine dell’universo e il Big Bang, un tema ampiamente discusso in ambito accademico alla metà degli anni Sessanta. Dal 1970 cominciò lo studio sui buchi neri.

Sotto l’aspetto della vita privata, Hawking si sposò due volte. Prima con Jane Wilde; in seguito con Elaine Mason; il secondo matrimonio ebbe come conseguenza un distacco di Hawking dalla sua prima famiglia (Jane gli diede 3 figli). Al divorzio con Elaine, avvenuto nel 2006, i rapporti con Jane, i figli e i nipoti vennero infine pienamente recuperati.

Stephen Hawking: gli studi sui buchi neri

La genialità di Stephen Hawking non risiedeva solo nella sua intelligenza (QI pari a 160-165), ma anche nella sua non arrendevolezza. Per la maggiore parte della sua vita fu costretto sulla sedie a rotelle a causa di una malattia degenerativa dei motoneuroni. A parte la depressione iniziale a seguito della diagnosi, in seguito Hawking dimostrò molta forza nel non vedere il suo corpo – di cui era letteralmente prigioniero – un problema.

Il principale oggetto di studio di Hawking fu dapprima la teoria della relatività di Albert Einstein; quindi, in seguito, i buchi neri. A essi correlò le teorie quantistiche e nella metà degli anni Settanta pubblicò uno studio sulla rivista Nature riguardante le particelle e le radiazioni “perse” dai buchi neri. Ciò che poi venne denominato “radiazione di Hawking”. Studio che però non trovò molti riscontri inizialmente; ma che in seguito trovarono uno sviluppo teorico completo che confluì nel suo besteseller di fama mondiale pubblicato nel 1988: “Dal Big Bang ai Buchi Neri”. Un’altra particolarità da sottolineare riguardo l’intelligenza del fisico teorico, sta nel fatto di saper spiegare in modo semplici terminologie e concetti complessi. Celebre la sua massima: “Se dovessimo scoprire una teoria completa per tutto, dovrebbe diventare comprensibile per tutti; non solo per un gruppo di scienziati”.

Stephen Hawking: pubblicazioni

Andiamo a stilare un elenco delle principali pubblicazioni di Stephen Hawking. Un modo per ripassare quanto scritto e studiato dal celebre astrofisico e celebrarlo con la (ri)lettura dei suoi testi.

TERMOMETRO QUOTIDIANO A QUESTO LINK.

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM