Thomas Kuhn: la struttura delle rivoluzioni scientifiche. Analisi e critica

Pubblicato il 19 Marzo 2018 alle 17:31 Autore: Mattia De Angelis
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Thomas Kuhn: “La struttura delle rivoluzioni scientifiche”. Analisi e critica.

Il pensiero di T.S. Kuhn sul tema delle scienze è stato uno dei più discussi nell’ambito dell’analisi del processo scientifico. Nell’articolo si presentano le due unità fondamentali e caratterizzanti del pensiero dell’autore; la terza questione prende spunto dalla breve storia della sociologia delle scienze e mette in mostra la relazione tra ambiente e le istituzioni scientifiche. Nell’ordine, si tratta:

• Il paradigma di T.S Kuhn
• Anomalia nelle rivoluzioni scientifiche
• Indipendenza della scienza

La volontà dell’articolo verte sul generare tre spunti di riflessione.

Il paradigma di Thomas Kuhn

Tramite l’individuazione dei paradigmi scientifici si definisce, secondo Thomas S. Kuhn, la realtà effettiva della scienza definita come normale. Per paradigma si vuole intendere lo schema concettuale di lettura dei fenomeni, composto di tecniche, metodi e teorie di riferimento: un bagaglio concettuale al quale lo scienziato ricorre per poter trovare il modo di risolvere un enigma, o dal quale si dissocia in seguito all’eccesso di anomalie intese. Ma il paradigma non è meramente un insieme di strumenti.

Nel pensiero di Kuhn diventa la realtà strutturata e strutturante delle comunità scientifiche: per strutturata si intende quanto sopra riportato; per strutturante si intende d’altra forma. Il paradigma prevede la condivisione da parte della comunità scientifica e che l’insegnamento svolto tramite l’utilizzo dei manuali, avente una natura didattica e condizionante, sia relativa al paradigma stesso. Presenta una funzione sociale, tramite la quale i soggetti si associano e formano la comunità specialistica. Prendendo visione del testo di riferimento, si può notare: il paradigma risulta avere caratteristiche simili ad un istituzione, avente un principio di condivisione ed un principio di coercizione ( indica il giusto modo di fare).

Thomas Kuhn: l’anomalia nelle rivoluzioni scientifiche

Per anomalia viene intesa la componente di imperfezione del paradigma.
Tutto ciò che il paradigma non prevede tra le sue possibilità e tra le sue soluzioni, la questione diventa complessa: la prima interpretazione sulle anomalie ci fa pensare ad una natura sociale della scienza, quindi ci spinge a ragionare sulla convenienza e la legittimità della scienza normale, ma la seconda interpretazione ci porta alla riflessione sulla natura tecnica dell’anomalia, intesa come derivazione dei rapporti tra teoria, metodo, tecnica. La questione della doppia lettura non viene espressamente affrontata ed il tema “anomalia” trova una sola funzione tecnica: nel passaggio da scienza normale a scienza post-paradigmatica, la rivoluzione ed il nuovo paradigma.
Il mutamento della scienza si svela in merito alla quantità delle anomalie e la qualità delle stesse, quindi il processo scientifico risiede nella scienza stessa, più precisamente, nelle anomalie.

Hannah Arendt, Vita Activa (1958): una pietra miliare della filosofia politica

L’indipendenza della scienza

Per poter condividere tale ragionamento e per poterlo comprovare, serve riferirsi alla scienza come ad un sistema istituito ed indipendente da altri fattori istituzionali. Ma non è oscuro che il processo scientifico sia strettamente connesso alle istituzioni politiche ed economiche, come non è oscuro nel campo delle scienze sociali: dopo crisi politiche ed economiche e grazie a determinate forme di gestione dei fondi, si orienti la ricerca e le tematiche; l’interesse non si forma nel paradigma, ma ne modula la realtà, questo nega il concetto stesso di paradigma e mostra la mancata percezione del distacco tra comunità scientifica e la sintesi paradigmatica della scienza.

L’anomalia non è la variabile principe di mutamento, la sperimentazione e l’esperienza risultano esserlo, non si giungerebbe all’anomalia senza l’esperienza dell’anomalo; ogni realtà istituita è in interazione con ogni altra, non sussiste una causazione pura, bensì una concausa.

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