Champions League: Il paradosso Montelliano. Siviglia fa festa e comincia a sognare
Champions League: Il paradosso Montelliano. Siviglia fa festa e comincia a sognare
Centosei giorni. Tanto è passato dall’esonero al Milan alla storica vittoria a Manchester di ieri notte che ha consentito al Siviglia di qualificarsi, per la prima volta nella sua storia, ai quarti di finale della Champions League.
La stagione di Vincenzo Montella non conosce mezze misure.
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Nonostante una campagna acquisti faraonica in estate, la sua avventura rossonera è terminata con l’esonero all’indomani del pari interno contro il Torino a fine novembre.
Le premesse erano tutte dalla sua parte dopo la buona stagione passata nella quale ha portato il Milan a riassaporare l’Europa dopo quattro anni di digiuno, ma qualcosa è andato storto. Ci ha sicuramente messo del suo in tutto questo, anche rilasciando spesso dichiarazioni non conformi alla realtà dei fatti.
Ma il destino aveva in serbo per lui qualcosa di migliore.
Il 30 dicembre diventa il nuovo tecnico del Siviglia sostituendo l’esonerato Eduardo Berizzo, esordendo pochi giorni dopo con una vittoria in Copa del Rey contro i cugini andalusi del Cadice.
L’esordio in Liga però è da dimenticare.
Il suo primo Siviglia liguero infatti perde addirittura 3-5 nel derby cittadino contro il Betis.
Il tifo è già in rivolta e dopo qualche giorno arriva addirittura un gruppo di tifosi al campo di allenamento per manifestare il proprio malumore a causa della stagione altalenante sevillista, per la quale Montella ha fino al momento pochissime colpe.
Ad inizio febbraio arriva la qualificazione alla finale di Copa del Rey due anni dopo l’ultima volta.
In campionato invece le cose non vanno benissimo: arrivano risultati positivi così come negativi, fra cui altre due cinquine subite, una in casa dell’Eibar e una nuovamente al “Sanchez Pizjuan”, stavolta contro l’Atletico Madrid.
La sconfitta casalinga dello scorso sabato contro i rivali del Valencia ha portato Montella e i suoi a 11 punti di svantaggio dal quarto posto che consentirebbe la qualificazione in Champions ed al momento proprio appannaggio dei taronges. L’impresa si fa davvero ardua.
Ma ieri è stata una serata storica.
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Un Siviglia cinico, compatto, ben messo in campo e forte dello 0-0 dell’andata ha ribaltato il pronostico battendo il Manchester United.
Questa vittoria non porta solo il nome di Wissam Ben Yedder, autore della doppietta decisiva, ma anche e soprattutto dell’aeroplanino, che al 70’ ha mandato in campo proprio l’attaccante francese il quale in otto minuti lo ha ripagato con i due gol.
Al fischio finale tutti noi abbiamo pensato alla vendetta morale di un allenatore a lungo criticato (spesso giustamente) qui in Italia, che nel giro di 106 giorni ha saputo rialzarsi nel silenzio e nell’indifferenza generali scrivendo una delle pagine più storiche del Siviglia, dimenticando in fretta l’esonero rossonero.
Per una notte Montella è meglio di Mourinho, del quale oggi i tifosi red devils chiedono la testa, perché tutto si potevano aspettare, tranne che i loro beniamini venissero eliminati da una squadra un po’ pazza che un giorno crolla ad “Ipurua” e dopo cinque settimane ti batte in casa.
Per una notte Vincenzo da Castello di Cisterna ha dimostrato che i paradossi nel calcio esistono veramente, che tutto può servire da lezione per ripartire ma soprattutto che, comunque vada a finire, questa sua stagione ce la ricorderemo ancora per tanto tempo.