Cambio Euro Dollaro: valore e quotazione a metà marzo 2018
C’è grande incertezza sotto il cielo. A differenza che in altre occasioni non vi è in questo periodo un trend preciso nel rapporto tra la divisa europea e quella americana.
La maggioranza dei segnali porterebbero a un rafforzamento di entrambe le monete e quindi a uno stallo nel cambio.
Per esempio da un lato nell’area euro il discorso recente di Draghi con alcuni accenni positivi sull’economia continentale sono bastati a far crescere l’euro, anche senza provvedimenti concreti come cambi dei tassi d’interesse. D’altronde da tempo le attese sono per una risalita della nostra moneta per la fine del Quantitative Easing, che è stata più volte confermata. A maggior ragione con le previsioni di una presidenza della BCE tedesca, rinforzata dalla nomina a vice dello spagnolo De Guindos.
Dall’altro da Oltre Oceano arrivano segnali a favore di un rafforzamento del dollaro che contribuiscono a non sbloccare il rapporto tra le due monete da un 1,22-1,23
Cambio Euro Dollaro, la crescita dei posti di lavoro USA spinge il biglietto verde
A febbraio negli USA i posti di lavoro non agricoli sono cresciuti di ben 313.000 unità. Le previsioni erano di 200.000.
Un grande successo, potremmo dire, che certo rafforza la percezione sulla salute dell’economia americana.
Cosa che naturalmente aumenta il valore del dollaro rispetto all’euro. Assieme alle previsioni di un possibile quadruplo rialzo dei tassi di interesse USA nel 2018.
Insomma, ottima salute dell’economia USA, buona ripresa in quella della UE. Consenso su prossimi rialzi dei tassi di interesse oltreoceano e politica monetaria meno accomodante nell’area euro.
Sono tutti segnali che fanno propendere per l’incertezza e per movimenti dei cambi poco prevedibili, spesso poi contrastati da cambi in direzione opposta.