Pensioni novità 2018: Ape volontaria, rischio arretrati, ma ok al cumulo
Pensioni novità 2018: Ape volontaria, rischio arretrati, ma ok al cumulo.
Sul tema pensioni novità 2018 riguardano anche Ape volontaria e Ape social e il loro naturale sviluppo. Con tanto di questioni e dubbi sollevati dai potenziali beneficiari. Ad esempio, per l’Ape volontaria c’è un rischio arretrati nel momento in cui non si sia presentata domanda entro un certo termine di tempo. Al di là di questo, è previsto comunque il cumulo con l’Ape social. Andiamo quindi a riepilogare le ultime novità a riguardo.
Pensioni novità 2018: Ape volontaria, c’è un rischio arretrati?
Chi vuole chiedere la retroattività dell’Ape volontaria ha tempo fino al 18 aprile 2018 per presentare la domanda. Tuttavia, prima di inviare domanda, occorre ottenere dall’Inps la certificazione del diritto al beneficio. Questa deve avvenire entro e non oltre 60 giorni.
Come scrive Barbara Weisz su Pmi, il consiglio è sempre stato quello di inoltrare la domanda di certificazione del diritto sempre nei primissimi giorni di apertura dei termini, poiché questo avrebbe consentito più agevolmente una risposta nei tempi prestabiliti da parte dell’Inps. Pertanto, per tutti quelli che intendono chiedere la retroattività dell’Ape volontaria ma non hanno ancora avuto la certificazione di cui sopra, ci potrebbe essere un rischio di non fare in tempo.
“Se la domanda di certificazione è stata presentata prima del 18 febbraio” si riceverà la risposta necessaria “entro il 18 aprile 2018”; ovvero il termine ultimo entro il quale presentare la richiesta di retroattività dell’anticipo pensionistico volontario. Nell’eventualità in cui la domanda sia stata presentata successivamente, il suggerimento è di rivolgersi direttamente all’Inps chiedendo, qualora possibile, di velocizzare la pratica al fine di attivare la retroattività.
Pensioni novità 2018: Ape volontaria, c’è cumulo con Ape social
Ape volontaria è cumulabile con l’Ape social? La risposta è affermativa. Peraltro il chiarimento è arrivato anche dalla circolare Inps n. 28 dello scorso 13 febbraio 2018, avente come oggetto proprio l’Ape, che ha aperto alla possibilità di cumulo delle due misure.
Come scrive PensioniOggi, “potrà essere finanziata non solo la parte eccedente quella erogata tramite il sussidio statale, ma l’intero assegno”. Questo fa sì che un lavoratore che percepisca 2.800 euro lordi mensili e che voglia anticipare l’uscita di 3 anni dal mondo del lavoro, “potrà riscuotere in anticipo il 75% del detto importo”, quindi, “1.500 euro mensili. Che si potranno aggiungere eventualmente all’Ape sociale di 1.500 euro lorde al mese”.
Al fine di cumulare i due strumenti, tuttavia, il soggetto dovrà essere in possesso dei requisiti richiesti da entrambe le misure. Inoltre, chi pensa all’ipotesi del cumulo, dovrà studiare con attenzione al fine di ottimizzare al meglio quanto si andrà a percepire prima e dopo la pensione. Come riferisce il sito, si avrà quindi la possibilità di usufruire dell’Ape sociale (statale) e chiedere una quota supplementare di Ape volontaria che non raggiunga il massimo possibile. Naturalmente la scelta da parte del soggetto è assolutamente facoltativa. E da qui il consiglio di studiare attentamente gli eventuali benefici del cumulo, facendo i dovuti calcoli e piegando i numeri alle proprie esigenze.