Alexis Tsipras: “Basta austerity e cambiamenti autoritari”
Basta austerity e massima attenzione alle spinte autoritariste. E’ la ricetta di Alexis Tsipras, leader di Syriza – partito greco di sinistra radicale – nonchè della Sinistra Europea, ospite del videoforum organizzato dal quotidiano ‘Repubblica’. Il leader greco, che oggi parteciperà a Roma all’assemblea della lista a suo nome – che ha superato di un soffio lo sbarramento del 4% alle ultime Europee, eleggendo 3 europarlamentari – è intervenuto sugli argomenti più caldi del dibattito politico.
CAMBIAMENTI AUTORITARI – “All’interno dei paesi dell’Europa del Sud c’è il tentativo di cambiamenti autoritari” è la denuncia di Alexis Tsipras, con riferimento al tentativo di cambiare la costituzione in corso sia in Italia e in altri paesi europei. Il leader di Syriza – che in Grecia ha sfondato il 26%, risultando il partito più votato – aggiunge: “le forze egemoni all’interno dell’Ue vogliono creare una zona nel Mediterraneo con stipendi molto bassi e senza garanzie per i lavoratori”. La possibilità di “mettere in discussione le conquiste fatte dal movimento operaio e sancite dalla Costituzione” può portare, secondo Tsipras, ad una “democrazia senza diritti politici e sociali”.
A PROPOSITO DI RENZI – Negativo il giudizio di Alexis Tsipras sul premier italiano Matteo Renzi, sebbene il leader greco ritenga positivo l’incontro con il collega ellenico Samaras, nell’ottica di creare un fronte dei paesi del Mediterraneo. A proposito della sinistra italiana, Tsipras plaude al successo della lista a suo nome, un’area “vitale” che però non può incontrarsi con il PD se quest’ultimo “non capisce che ci vogliono cambiamenti radicali”. Da qui la critica al centrosinistra e alla socialdemocrazia europea, accusati di aver adottato per anni “le soluzioni neoliberiste della destra” e in grande sofferenza elettorale in tutta Europa, ad eccezione del PD. Tuttavia, per Tsipras, Renzi è chiamato a prendere atto della situazione di crisi e a fare in modo che sia un’opportunità e non un pericolo. Nel fare ciò, critica le spinte italiane verso il bipartitismo – considerandolo un sistema che “sarebbe distruttivo” – e considera un grande errore un sistema elettorale che lascia “in vita solo due forze”.
BASTA AUSTERITY – Ciò che non convince di Renzi è la ricetta: “per avere delle possibilità di successo serve una strategia diversa rispetto a quella del bravo alunno. I paesi del Sud sono obbligati a chiedere che si fermi la politica rovinosa dell’austerity”. Per Alexis Tsipras bisogna partire da tre punti: più investimenti pubblici, difesa della coesione sociale, possibilità di una soluzione coraggiosa per quel riguarda il debito pubblico. Il tutto per arrivare ad un “nuovo accordo sociale con l’aumento degli investimenti europei per lo sviluppo”. E’ lampante la richiesta di un’inversione di rotta: “Finora ci hanno detto che bisogna risanare i conti pubblici per avere sviluppo. Invece abbiamo visto che è vero l’opposto”, l’accusa di Alexis Tsipras. Che poi se la prende con “la Merkel e il merkelismo”, detentrice di un “potere assoluto” che “potrebbe essere sul punto di finire”. E annuncia, profeticamente: “un tempo pensavamo che anche la Thatcher fosse imbattibile, invece poi è stata battuta. Anche se la Merkel potrebbe comprendere che deve fare grandissimi cambiamenti”.
BERLUSCONI – Alexis Tsipras si lascia andare anche ad un giudizio a proposito della cronaca italiana, con particolare riferimento alle vicende giudiziarie dell’ex premier Silvio Berlusconi, appena assolto nell’ambito del processo Ruby. “Con la politica italiana e con quella greca non ci si annoia mai” il pensiero di Tsipras, che aggiunge: “Berlusconi è stato sconfitto ma il berlusconismo è vivo e vegeto”.
POLITICA ESTERA – “I tempi sono maturi perchè la comunità internazionale si occupi della questione palestinese” è il pensiero di Alexis Tsipras a proposito della crisi di Gaza. Mentre, a proposito della crisi ucraina, chiama in causa direttamente l’UE – “non è una questione periferica. l’Europa deve essere determinante per la pace” – accusata di “aver accettato, se non incoraggiato, un governo ucraino con i neonazisti”.
Alessandro Genovesi