Quella che si combatte nell’est dell’Ucraina non è solo una guerra lontana dagli obiettivi di telecamere e macchine fotografiche: è anche una guerra fatta di accuse incrociate, misteri e mezze verità. L’abbattimento del Boeing della Malaysia Airlines è solo l’ultimo esempio: il più doloroso. Chi ha sparato?
Barack Obama ha detto che “il missile è stato lanciato da un’area controllata dai ribelli” in territorio ucraino, in una zona dove erano già stati abbattuti aerei ed elicotteri militari, e ha aggiunto che tutto ciò dovrebbe suonare come un “campanello d’allarme” per l’Europa. David Cameron ha detto che è molto probabile che a colpire il Boeing malese sia stato un missile dei separatisti. Ma sono tanti i leader in giro per il mondo ad aver preso posizione. Il premier australiano Tony Abbott ha accusato la Russia, colpevole secondo lui di soffiare sul fuoco della violenza nell’Ucraina. Da Cuba Fidel Castro ha puntato invece il dito contro il governo “pro-imperialista” di Kiev.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha invocato una inchiesta internazionale completa e indipendente. Per Washington è probabile che l’aereo sia stato abbattuto da un missile. L’intelligence americana nutre pochi dubbi sul fatto che a sparare siano stati i separatisti. I ribelli sarebbero in possesso da giorni di batterie missilistiche Buk, ma loro negano e insistono: è stato un caccia ucraino ad abbattere il Boeing.
Photo by Mark Harkin – CC BY 2.0
La Guerra in Ucraina è sempre più a una guerra dalla doppia verità. Yuriy Sergeyev, ambasciatore dell’Ucraina presso le Nazioni unite, ha detto che la Russia ha fornito sofisticati sistemi missilistici ai ribelli. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha respinto le accuse e ha aggiunto: “Sono mesi che non sento una dichiarazione veritiera da parte di Kiev”.
Poche ore dopo la tragedia i separatisti avevano dichiarato di aver trovato le scatole nere, ma Alexander Borodai, leader dell’auto-proclamata Repubblica Popolare di Donetsk, ha poi smentito. La Stampa ha scritto che invece potrebbero essere già in mano all’esercito ucraino. Nel frattempo da Kiev il governo ha rilanciato: “I terroristi ribelli, con l’aiuto della Russia, stanno cercando di distruggere le prove dei crimini internazionali”.
Per Putin l’abbattimento del Boeing segnala come sia sempre più urgente una soluzione diplomatica al conflitto. E ha respinto qualunque tipo di sospetto sul coinvolgimento diretto o indiretto di Mosca. In Russia nel frattempo i media accusano Kiev, scrivendo ad esempio che quanto nei cieli è stata una provocazione pianificata: un modo per gettare discredito sui ribelli e sulla Russia, spingendo così l’Occidente a impegnarsi di più nel conflitto. Nella guerra che si combatte nell’est dell’Ucraina, ciascuno ha la sua verità.
Immagine in evidenza: Photo by U.S. Army Europe images – CC BY 2.0