Elezioni 2018, ultime notizie: ipotesi di alleanze e ruoli dei partiti
A una settimana dall’insediamento del nuovo Parlamento continuano le complesse trattative tra le forze politiche al fine di trovare un’intesa sulla scelta dei nuovi presidenti di Camera e Senato. La situazione alleanze è ancora poco nitida e definita e ogni giorno si presentano opzioni di nuovi scenari; se sappiamo che Lega e M5s hanno il ruolo principale, non è ancora chiara la posizione degli altri partiti. Questi ultimi, seppur non supportati dallo stesso risultato elettorale, si ritrovano però ad essere l’ago della bilancia di questa legislatura ancora agli albori.
Elezioni 2018, tutti gli scenari possibili
A questo punto è opportuno passare in rassegna quelle che sono le principali opzioni riguardo le alleanze e la composizione della maggioranza che sosterrà il nuovo esecutivo; ci sono in questo senso “strade” percorribili ed altre che possono già essere escluse. Come per esempio un accordo tra il secondo partito della coalizione di centrodestra, Forza Italia, e il Partito democratico; ma proprio per una questione di numeri, prima che di discordanza sui temi. Se anche infatti FI riuscisse a coinvolgere tutto il centrosinistra, a Montecitorio il numero rimarrebbe a 228 deputati – e per la maggioranza ne occorrono 316. I seggi della Lega di Matteo Salvini si renderebbero perciò necessari, ma il leader del Carroccio ha già escluso l’ipotesi di un governo con i dem (soprattutto i renziani).
Difficilissima anche l’ipotesi di un’alleanza Pd-M5s; anche se una parte del Nazareno non lo esclude a priori, tutta un’altra parte – quella più vicina al segretario dimissionario – non ne vuole sapere e vede il ruolo del Pd all’opposizione. Chi ha invece di certo i numeri dalla propria è l’unione di Lega e M5s; insieme i due partiti contano infatti 351 deputati e 170 senatori. Il problema, dunque, è nelle differenze dei punti in programma; mentre il M5s punta tutto su riforma Irpef, reddito di cittadinanza e taglio dei vitalizi, il Carroccio ha portato avanti battaglie sull’abolizione della legge Fornero e sulla nota flat tax. In ultimo ma non da ultimo, grosso ostacolo al formarsi di un’alleanza tra queste due forze è l’ex Cav; Berlusconi ha più volte espresso il suo disaccordo nel governare con i pentastellati e Salvini, che comunque è interno alla coalizione di cdx, deve farci i conti.
Elezioni 2018, la parte di Pd e Forza Italia
Il leader del Carroccio potrebbe quindi fare un esecutivo con i grillini solo uscendo dalla coalizione di centrodestra; il che non gli conviene nemmeno, perché è la prima coalizione in Parlamento. Prima di arrivare a considerare un’opzione del genere dovrà proprio aver giocato tutte le altre carte; sta di fatto che sia gli azzurri di FI che i – divisi – dem sono guardati con attenzione dalla altre forze politiche in quanto “supporti” necessari per i partiti vincitori delle elezioni 2018.
Una volta superata la difficoltosa elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento la “patata bollente” passerà nelle mani di Sergio Mattarella; il quale si servirà delle indicazioni date da questi primi accordi tra le forze politiche per conferire l’incarico di formare il nuovo governo. In attesa delle consultazioni comunque il M5s continua a rivendicare per sé lo scranno più alto di Montecitorio, mentre la Lega quello di palazzo Madama. Nel frattempo però non viene esclusa nemmeno l’assegnazione delle presidenze a figure di “garanzia”; staremo a vedere.