Sarah Scazzi: delitto di Avetrana, la ricostruizione per punti della vicenda
Domenica 11 e domenica 18 marzo, la giornalista Franca Leosini si è occupata di un delicato fatto di cronaca che scovolse l’opinione pubblica nell’agosto 2010. Sarah Scazzi, studentessa di appena 15 anni, scomparve da casa il pomeriggio del 26 agosto. Il suo corpo senza vita venne ritrovato circa 40 giorni dopo in un pozzo tra le campagne del paese.
Di quell’omicidio, dopo lunghi mesi di indagini e depistaggi, vennero incolpati Michele Misseri, zio della vittima, Cosima Serrano, sua moglie e Sabrina, la loro figlia.
Solo poco tempo fa, dopo otto anni dalla morte di Sarah, Cosima e Sabrina sono state condannate all’ergastolo per omicidio aggravato dai futili motivi e per omissione di soccorso; Michele Misseri dovrà scontare otto anni di carcere per occultamento di cadavere e falsa testimonianza.
Sarah Scazzi: la ricostruzione, gelosia come movente
La gelosia, il movente principale; un litigio tra le due cugine e la paura che qualcosa di sconveniente venisse raccontato in giro, la scintilla che ha fatto nascere nelle due donne una violenta follia omicida. In quel caldo pomeriggio di fine estate, Sarah andò incontro alla propria morte, attirata con una trappola. In seguito all’ennesimo litigio scoppiato nel garage dell’abitazione dei Misseri, mentre l’una afferrava la quindicenne per le braccia, l’altra la soffocava con una cintura.
Il ruolo giocato da Michele Misseri fu quello di far in modo che tutto venisse messo a tacere, perché nessuno sapesse mai la verità. Incolpando se stesso per l’efferato omicidio commesso, cercò di proteggere sua figlia ma, alla fine, qualcosa dentro lui cedette e dopo alcuni anni ha raccontato quello che realmente accadde il 26 agosto 2010.
Storie maledette: parlano Cosima e Sabrina Misseri
Quella verità, inscritta nel fascicolo della sentenza definitiva del Tribunale, è stata ben analizzata dalla dottressa Leosini. Nel programma Storie Maledette, Sabrina Misseri e Cosima Serrano hanno potuto parlare liberamente, smentendo quella sentenza e raccontando la propria versione dei fatti.
Sarah Scazzi: le parole di Cosima e Sabrina ai microfoni di Storie Maledette
Continuano a dichiararsi innocenti, madre e figlia. Dicono di sentire molto la mancanza di Sarah, di non riuscire a credere che se ne sia andata così presto. Accusano il padre, Michele, quel capo famiglia solo in apparenza, rinchiuso e intrappolato in una realtà retrograda, da un perbenismo di facciata. Fa capolino anche la figura di Ivano, il ragazzo conteso dalle due cugine, causa di numerosi litigi.
Ascoltando quello che le due condannate hanno da raccontare, verrebbe da pensare che ci sia stato un enorme errore e che il vero assassino di Sarah giaccia da qualche parte lì fuori, indisturbato. Forse, però, la verità sulla morte della ragazzina di Avetrana si trova ancora in fondo a quel pozzo, ricoperta da numerose menzogne.
Maria Iemmino Pellegrino
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