Pensioni ultime notizie: Riforma Fornero, Damiano contro il Fmi
Pensioni ultime notizie: Riforma Fornero, Damiano contro il Fmi.
Il report del Fondo monetario internazionale continua a far discutere e sul tema pensioni ultime notizie riguardano proprio la risposta di Cesare Damiano. Per il presidente uscente della Commissione Lavoro alla Camera quello studio rappresenta letteralmente “un falso ideologico”. Gli economisti del Fmi hanno affermato che la spesa pensionistica in Italia è ancora troppo alta. E quindi diventa impossibile attuare modifiche all’attuale status quo che vede le sue radici nel 2011. Come ad esempio il superamento o l’abolizione della riforma Fornero. Anzi, il report ha valutato anche altre aree e settori dove le spese restano alte e dove quindi si può agire per garantire maggiori risparmi. In poche parole, per il Fmi il sistema italiano nei confronti dei pensionati (e non solo) risulta molto “generoso”. Sul tema non è mancata la risposta piccata di Damiano.
Pensioni ultime notizie: Cesare Damiano risponde al Fmi
Le critiche pervenute dal report del Fondo monetario internazionale rappresentano “il tentativo di aprire la strada a un ulteriore taglio della previdenza da parte di una istituzione da sempre non neutrale, che ha una chiara impostazione liberista”. Queste le dichiarazioni di Damiano riportate dall’Ansa. Il sostenitore della Quota 41 per tutti auspica un po’ di onestà intellettuale. Ma soprattutto un richiamo alla realtà delle cose. “In Italia previdenza e assistenza si sommano. Quindi, il mancato scorporo di quest’ultima dal calcolo dei costi dà un risultato sovrastimato”. Inoltre, sembra essere dimenticato che “la tassazione sulle pensioni è tra le più alte d’Europa”. Con un valore annuo di 43 miliardi di euro “che vengono restituiti allo Stato”.
Alla luce delle considerazioni sopra riportate, la spesa pensionistica italiana arriva a incidere solamente per il 12% del Pil, anziché per il 16%. Restando quindi in linea con gli altri Paesi europei. Sotto questo aspetto, Damiano ha affermato che quel 16% emerso rappresenta “il risultato delle fuorvianti tecniche di calcolo europee alle quali l’Istat non ha potuto o voluto sottrarsi”.
In conclusione, le dichiarazioni del Fondo monetario internazionale, per Damiano, appartengono a quel tenore di dichiarazioni che spingono l’affermazione di movimenti populisti e demagogici in Europa; soggetti “che si ergono a nuovi difensori dello Stato sociale con ricette estremiste e irrealizzabili”.