Elezioni 2018, ultime notizie: Fornero e immigrati, trattative M5S Lega

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Elezioni 2018, ultime notizie: Fornero e immigrati, trattative M5S Lega

Tra due giorni l’esordio del nuovo Parlamento; sarà subito chiamato a eleggere i Presidenti delle due Camere. Lega e Movimento hanno intenzione di chiudere la partita già sabato, almeno quella per Montecitorio. Tuttavia, continua il dialogo interno alla coalizione di centrodestra per trovare un candidato condiviso per il Senato.

Elezioni 2018: Primo passo verso il governo

Proprio per oggi è previsto un incontro tra Salvini, Berlusconi e Meloni a Palazzo Grazioli. Si parlerà del veto pentastellato a “condannati e inquisiti” che sembra escludere la possibilità di vedere Paolo Romani a Palazzo Madama. D’altra parte, il leader leghista ha fatto capire quanto sia importante questo momento in ottica governo. Dunque, la possibilità che alla fine il Senato vada a un uomo di Forza Italia rimane viva; per questo il dialogo con gli azzurri si sposterà anche al Friuli dove Massimiliano Fedriga potrebbe sostituire Renzo Tondo nonostante le tempistiche un po’ strette per ufficializzare la candidatura.

Elezioni 2018, ultime notizie: Fornero e immigrati, trattative M5S Lega

Elezioni 2018: La svolta di Berlusconi

Salvini in questo momento si sta muovendo in qualità di leader della maggiore coalizione del paese. Tuttavia, i numeri impongono un dialogo con il Movimento 5 Stelle già a partire da venerdì, quando il centrodestra potrebbe cedere sul nome di Roberto Fico per la Presidenza della Camera. Un profilo che, tra l’altro, potrebbe intercettare anche i voti del centrosinistra. Ormai Berlusconi si è rassegnato: bisogna coinvolgere il primo partito per stilare un qualunque “patto di governo”. In caso contrario Forza Italia è destinata all’opposizione, quindi, a rimanere fuori dai giochi.

Elezioni 2018: Piano B

Per l’esecutivo, innanzitutto, Salvini proverà a muovere tutto il centrodestra cercando una maggioranza che gli permetta di governare con Berlusconi e la Meloni. Se il piano non avrà successo inviterà il Movimento 5 Stelle a convergere su una serie di punti programmatici richiamandolo al “senso di responsabilità”. Un grosso problema a questo punto sarebbe l’ingombrante presenza di Berlusconi – che fino a poco tempo fa era lo “psiconano“; senza contare le difficoltà di conciliare reddito di cittadinanza e flat tax al 15%. Se il tentativo si concludesse con un nulla di fatto, Salvini passerebbe la palla a Di Maio.

Al di là dei problemi legati alla leadership, si potrebbe perfino puntare su una figura “terza” sotto l’egida del Colle, la Lega sembra disposta a navigare in solitaria verso un’intesa con il Movimento. Al vaglio non solo l’ipotesi di un “governo di scopo” ma anche quello di un esecutivo di lunga durata con 5-6 nodi programmatici: legge elettorale; Fornero; Def; Jobs act; immigrazione; sicurezza.

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