Elezioni politiche 2018: Governo Salvini sarebbe la prima opzione?
Elezioni politiche 2018: Governo Salvini sarebbe la prima opzione?
Elezioni politiche 2018, la strada sembra essere più in discesa per l’elezione dei Presidenti delle Camere. Chissà se diventi poi il viatico per una più agevole formazione del governo. Tuttavia una maggioranza parlamentare va ricercata con un ampio coinvolgimento delle forze politiche. Si parte dall’elezione di deputati e senatori del centrodestra. Schema che favorirebbe un governo guidato dal leader della Lega. Matteo Salvini ha il vantaggio di godere della piena legittimità alla premiership da parte dei suoi alleati i base a quanto stabilito prima delle elezioni. Ma potranno i 5 Stelle sostenere un governo Salvini?
Elezioni politiche 2018, concretezza di Salvini
Il diretto interessato ha fretta di giocarsi ogni chance per raggiungere Palazzo Chigi. Infatti ogni sua dichiarazione conferma la volontà di un percorso serrato verso la formazione del Governo. A chi gli ha fatto notare perplessità del suo concorrente Di Maio, Salvini ha risposto in modo diretto. ‘Di Maio può dire quello che vuole, ma la prima coalizione uscita dalle urne è quella di centrodestra‘. Addentrandosi nel discorso il segretario della Lega ha spiegato: ‘noi ragioniamo da persone concrete su quello che è il governo da dare agli italiani’.
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Elezioni politiche 2018, sul ritorno alle urne
Chiunque scommette sulla alta probabilità che si formi un governo confida nella volontà degli eletti di non tornare al voto. Inciderà anche l’interesse e la discreta azione del Colle nella stessa direzione. Il Presidente della Repubblica Mattarella eserciterà la funzione politica per dare stabilità al Paese. Governo Salvini dunque? Se si con quali numeri?
Elezioni politiche 2018, numeri e opzioni
Resta infatti la difficoltà di conquistare una maggioranza parlamentare. All’orizzonte affinché Salvini possa formare il suo governo dovrebbe configurarsi la nascita di un gruppo cosiddetto di responsabili. A formarlo dovrebbero essere una parte degli eletti dei 5 Stelle e, nel caso, alcuni democratici. Si tratterebbe di uno schema simile a quello che si realizzò dopo le grandi intese del 2013, quando Alfano con un gruppo di eletti nel PDL, decise di continuare a sostenere le azioni del governo in carica. L’altra soluzione data per possibile è una convergenza di centrodestra e Movimento 5 Stelle su un nome proposto dal Colle. Ma è presto per dirlo.
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