Elezione Presidente della Camera: risultati in diretta – LIVE
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20.12 Si chiude la terza votazione. Roberto Giachetti comunica i risultati: nuova ondata di schede bianche (569); poi annuncia che la seduta dell’Aula riprenderà domani, 24 marzo, alle 10.30 per la quarta votazione.
18.10 Parte la terza votazione. La maggioranza richiesta per l’elezione del presidente rimane sempre dei due terzi dei votanti, computando anche i voti per le schede bianche.
17.40 Roberto Giachetti annuncia i risultati della seconda votazione ed è praticamente un bis della prima: 577 schede bianche, 6 nulle. La seduta è ora sospesa e riprenderà alle ore 18, quando Giachetti darà istruzioni circa l’orario e il giorno del terzo scrutinio.
15.30 Roberto Giachetti annuncia l’inizio della seconda votazione.
13.15 Roberto Giachetti legge i risultati della prima votazione: 592 schede bianche, 18 nulle. Era necessaria la maggioranza dei 2/3 per l’elezione, quindi 420 voti che, dopo l’impasse generata dal rifiuto del M5s di eleggere Paolo Romani a Palazzo Madama, erano impossibili da ottenere. Ad aver ricevuto voti sono stati Maurizio Lupi (centrodestra), Alfonso Bonafede (M5s), Rossella Muroni (Leu), Nico Stumpo (Leu), Davide Tripiedi (M5s), Renato Brunetta (FI) e David Ermini (Pd) La seduta, momentaneamente sospesa, riprenderà alle 15.30.
12.45 Terminata la prima “chiama”; al via la seconda.
11.20 Roberto Giachetti dà il via al primo scrutinio per l’elezione del Presidente della Camera dei Deputati. In assenza di accordo tra le forze politiche – saltato ieri sera nella riunione dei capigruppo – l’impressione è che l’Aula sarà portata a temporeggiare fino all’elezione del presidente di Palazzo Madama; che, con tutta probabilità, sarà finalizzata nella giornata di domani. I partiti hanno infatti annunciato di votare oggi scheda bianca (almeno per i primi due scrutini). Roberto Fico, il candidato proposto dal M5s per guidare l’aula di Montecitorio, è anch’egli in attesa di vedere come si giocherà la partita del Senato; nel frattempo Luigi Di Maio ha riferito ai parlamentari pentastellati che non farà mai un “Nazareno bis”. “Non porterò mai – ha poi continuato – il M5S a fare una cosa del genere. Siamo la forza del cambiamento. Sono orgoglioso della nostra compattezza granitica sui valori. Cambieremo il Paese con l’integrità e la coerenza e questo cambiamento inizia con la presidenza della Camera“.
Parlamento insediato, al via la prima seduta a Montecitorio
Oggi, 23 marzo 2018, le Camere si sono ufficialmente insediate e a Palazzo Montecitorio è già al via il primo ordine del giorno; cioè l’elezione del nuovo presidente. Ad aprire la prima seduta della Camera dei Deputati è stato Roberto Giachetti (Pd); in quanto vicepresidente uscente più anziano è infatti lui oggi a sedere sullo scranno più alto dell’Aula. Giachetti, annunciando quindi l’inizio della XVIII Legislatura, ha tenuto un discorso per augurare ai nuovi deputati un buon lavoro; ha ricordato, ricevendo un minuto di applausi da parte dell’intera Aula, la strage di via Fani, in cui persero la vita i componenti della scorta dell’onorevole Aldo Moro. In seguito ha ringraziato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e, ricordando anche che “la politica è bella”, ha poi citato – da ex radicale -Marco Pannella.
Elezione Presidente della Camera, come funziona
Il vicepresidente uscente ha inoltre ricordato che, per quanto riguarda il primo scrutinio, è necessaria per l’elezione del presidente la maggioranza dei 2/3 dei membri dell’Assemblea. Questa regola vale per i primi tre scrutini, mentre dal quarto in poi per eleggere il successore di Laura Boldrini sarà necessaria la maggioranza assoluta. Il regolamento della Camera recita infatti:
L’elezione del Presidente ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza dei due terzi dei componenti la Camera. Dal secondo scrutinio è richiesta la maggioranza dei due terzi dei voti computando tra i voti anche le schede bianche. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti.
Rispetto quindi a quanto riguarda l’elezione del presidente del Senato, a Montecitorio è necessaria una maggioranza molto ampia; ben sappiamo però che le ultime elezioni politiche non hanno prodotto un risultato netto. Attualmente infatti nessuna forza politica ha la maggioranza dei seggi, né alla Camera né al Senato; le trattative che si sono svolte nelle ultime settimane hanno visto protagonisti la Lega e il M5s che, in quanto partiti vincitori, hanno appunto rivendicato per dei loro esponenti gli scranni più alti di Montecitorio e Palazzo Madama.
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