Elezioni 2018, ultime notizie: Gentiloni darà le dimissioni a breve
Elezioni 2018, ultime notizie: Gentiloni darà le dimissioni a breve
Le chances di Paolo Gentiloni di restare al Governo più a lungo del previsto sembrano essere svanite il 4 marzo 2018. L’esito del voto, come si sa, ha decretato una affermazione del centrodestra come coalizione, con la Lega in testa, e del Movimento 5 Stelle. Dunque per Paolo Gentiloni, espressione del PD e del centrosinistra, dopo 200 giorni a Palazzo Chigi si avvicinano inesorabilmente le dimissioni da premier. Mentre le forze politiche dopo la designazione dei Presidenti di Camera e Senato passeranno direttamente ad occuparsi della formazione del Governo. Il rebus, per ora, appare di non semplice definizione.
Elezioni 2018, Camere e poi Governo
Prima del voto si era ipotizzato che in caso di pareggio tra le coalizioni Gentiloni potesse restare premier per il tempo necessario per approvare la legge elettorale e tornare al voto. Il risultato elettorale ha tuttavia fortemente ridimensionato il peso politico del Partito Democratico che avrebbe potuto con Forza Italia porre le basi di un Gentiloni bis. Oggi, per quanto si sappia ancora poco del futuro governo, si prendono in considerazione tante possibilità. Ma nessuna di queste gira intorno al nome di Gentiloni
Elezioni 2018, PD all’opposizione?
Ad indebolire qualsiasi proposta che riguardi Paolo Gentiloni come premier è la stessa posizione del Partito Democratico che ha subito chiarito di voler stare ‘all’opposizione’. Sia Luigi Di Maio che Matteo Salvini hanno mostrato una posizione più dialogante per la nomina dei Presidenti delle Camere. Mentre rispetto al Governo hanno sempre marcato molta distanza dal PD. La spiegazione è logica. Molte delle proposte politiche e programmatiche su cui Lega e Movimento 5 Stelle hanno costruito il successo sono state costruite in antitesi col Governo degli ultimi anni e con la posizione del PD.
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Elezioni 2018, Governo del Presidente
In caso di difficoltà a far nascere un governo sostenuto da M5S e centrodestra il pallino passerebbe nelle mani del Presidente della Repubblica. In tal caso il PD potrebbe con maggiore probabilità pensare di offrire un appoggio ad un eventuale Governo guidato da un nome proposto da Mattarella. Cosi il nome di Paolo Gentiloni potrebbe ad esempio tornare in campo se non come premier almeno per un ruolo nell’esecutivo. Per esempio il fatto che sia ben apprezzato all’estero potrebbe renderlo un nome spendibile per la Farnesina. Sempre che tutti gli altri partiti e le forze politiche approvino una linea da sintonizzare con il cosiddetto Governo del Presidente.
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