Elezioni presidenti Camera e Senato 2018: sabato i due nomi?
Chi saranno i nuovi Presidenti di Camera e Senato? Oggi le prime votazioni. In assenza di un accordo tra centrodestra e Movimento 5 Stelle la prima giornata di votazione ha prodotto un esito comune. Fumata nera sia alla Camera che al Senato. A presiedere le sedute sono stati rispettivamente il senatore a vita Giorgio Napolitano (il più anziano a Palazzo Madama) al Senato e Roberto Giachetti alla Camera in quanto vicepresidente uscente più anziano. Primo e fondamentale atto delle nuove Camere è infatti l’elezione dei nuovi presidenti. Con le prime sedute di venerdì 23 marzo è ufficialmente nata la XVIII legislatura.
Elezioni presidenti, Senato della Repubblica
Al Senato nei primi due scrutini è richiesta la maggioranza assoluta dei componenti. Se non si raggiunge l’elezione, nel giorno successivo (sabato 24 marzo) si procede a un terzo scrutinio in cui è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti dei presenti. Dopo di che è previsto, nello stesso giorno, il ballottaggio tra i due candidati più votati. Quindi domani – sabato 24 – al Senato sarà possibile eleggere il presidente che, secondo la Costituzione, svolge anche le funzioni di supplente del Presidente della Repubblica.
Elezioni presidenti, Camera dei Deputati
Nel primo scrutinio alla Camera è richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti, nel secondo e nel terzo la maggioranza dei due terzi dei voti, dal quarto in poi la maggioranza assoluta dei voti. I primi tre scrutini dovrebbero tenersi tutti nella giornata di oggi, venerdì 23 marzo 2018. Sabato o domenica sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei voti. Nel caso in cui nessun candidato otterrà questo il numero di voti previsto le votazioni andranno avanti ad oltranza.
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Elezioni presidenti, al Senato Romani o Bernini?
Esito della seconda votazione al Senato: 319 votanti, 259 schede bianche e 57 voti per la senatrice di Forza Italia Anna Maria Bernini. Sono tutti i voti dei senatori della Lega (meno 1). La Lega ha deciso di votare Bernini provando a convincere Forza Italia a far venire meno l’indicazione di Paolo Romani. Domani, sabato, alle 10.30 domani ci sarà la terza votazione. Intanto la mossa a sorpresa della Lega fa infuriare Berlusconi. Nel comunicato diffuso da poco definisce il gesto ‘un atto ostile a freddo della Lega’. E si spinge oltre spiegando che ‘smaschera il progetto per un Governo Lega-Movimento 5 stelle’.
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