Elezioni politiche 2018: Governo M5S-Lega solo con Di Maio premier?
Elezioni politiche, dopo il voto si avvicina la fase della formazione del Governo. Sabato 24 marzo 2018 sono stati eletti i presidenti di Camera e Senato. Oggi è la giornata della nomina dei capigruppo. Ma se molti concordano sul fatto che il prossimo governo sarà sostenuto da centrodestra e Movimento 5 Stelle tante incognite ruotano intorno al nome del possibile premier. Una parziale risposta è arrivata dal deputato Alfonso Bonafede, indicato come ministro della Giustizia dell’eventuale governo a guida 5 stelle.
Elezioni 2018, Di Maio o Salvini
Non ha dubbi Alfonso Bonafede del M5S in merito a chi dovrà guidare il prossimo esecutivo. Intervistato da Luca Telese e Oscar Giannino a 24Mattino su Radio 24 ne spiega le ragioni politiche. ‘Se noi ai cittadini presentiamo un altro candidato premier (che non sia Luigi Di Maio come proposto in campagna elettorale ndr) , non eletto dai cittadini determiniamo il definitivo allontanamento dalla politica‘.
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Elezioni politiche, Bonafede (M5S) ‘Di Maio premier’
Approfondisce il concetto il deputato pentastellato Bonafede. Secondo cui ‘a queste elezioni i cittadini hanno partecipato con entusiasmo e, quindi, va data una risposta e questa risposta secondo noi non può prescindere dalla presenza di Luigi Di Maio come candidato premier’. Telese prova ad ottenere una risposta ancora più secca e domanda ‘O lui o non si fa il governo? Cosi Bonafede: ‘noi riteniamo che debba essere lui il candidato premier, sì. Il premier del governo’.
Elezioni 2018, ultime notizie: Salvini cederà a Di Maio?
Quale sarà l’atteggiamento del centrodestra di fronte ad una conferma della posizione dei 5 Stelle in linea con quanto espresso dal deputato Bonafede? Intanto va sottolineato che Di Maio sul punto finora è stato sempre evasivo pur rivendicando la guida del governo per il partito più votato. Mentre Salvini in parte si è espresso. Pochi giorni fa con una battuta ha comunicato il suo punto di vista. Rispondendo ai cronisti sulla guida dell’esecutivo si è detto pronto a fare il premier, ma ha aggiunto ‘non è o Salvini o la morte’.
Elezioni 2018, ultime notizie: Camera e Senato, come cambia lo scenario
Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati sono stati eletti rispettivamente Presidenti di Camera e Senato oggi sabato 24 marzo 2018. Subentrano a Laura Boldrini e Pietro Grasso. Le elezioni 2018 celebrate il 4 marzo scorso hanno fatto registrare un vero e proprio capovolgimento di fronte. Le forze politiche di centrosinistra, al Governo del Paese, tra cui il Partito Democratico sono diventate minoranza. Invece Movimento 5 Stelle e Lega, primo partito della coalizione di centrodestra, sono i partiti maggiormente rappresentativi del Parlamento italiano.
Elezioni 2018, accordo Presidenti
I Presidenti di Camera e Senato sono stati eletti sulla base di un accordo tra M5S e centrodestra. Il movimento fondato da Grillo, dopo il voto, ha da subito rivendicato la guida di una delle due Camere. Mentre Salvini, segretario della Lega, ha consentito a Forza Italia di esprimere la designazione della guida della seconda più alta carica dello Stato. Tutto ciò ha incontrato tuttavia l’ostacolo posto dal veto del Movimento sulla prima indicazione ovvero Paolo Romani. A quel punto la Lega, facendo infuriare Berlusconi, ha pescato il nome di Anna Maria Bernini indicata sulle schede dai leghisti in seconda votazione. Per giungere alla votazione decisiva con un accordo rispettato che ha visto eletta Casellati alla Presidenza del Senato.
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Elezioni 2018, viatico per formazione governo?
Reciproca la soddisfazione manifestata sia dai 5 Stelle che dal centrodestra. Soprattutto per la capacità di raggiungere e rispettare una intesa in tempi abbastanza ragionevoli. Come da dichiarazioni dettate alla stampa da Di Maio e Salvini dopo il voto è loro intenzione fare in modo che la legislatura parta quanto prima. In particolare il Movimento 5 Stelle ha rivendicato la Presidenza della Camera spiegando che intende subito calendarizzare proposte concentrate sul taglio di sprechi e privilegi.
Elezioni 2018, punti di contatto dei programmi
Cosa succede adesso? Il prossimo passo riguarda la formazione del Governo. Da una parte nessuno dei due schieramenti ha i numeri per governare ma dall’altra è possibile che trovino una intesa per un governo programmatico. Cioè insieme M5S e centrodestra (sempre con Salvini in testa a dettare agenda e tempi a Berlusconi) potrebbero trovare alcuni punti in comune sui cui costruire l’azione di Governo. Partirebbero evidentemente da punti condivisi da entrambi gli schieramenti. Ad esempio: abolizione e/o revisione della riforma Fornero, riduzione delle tasse, sostegni economici per il contrasto alla povertà (reddito di cittadinanza? reddito di avviamento al lavoro?). Staremo a vedere nelle prossime settimane. Oppure già nei prossimi giorni.