Reddito di cittadinanza: Martina attacca e Giorgetti chiede altro, salta tutto?
Reddito di cittadinanza, altissima l’attesa su quello che succederà in termini di azioni di governo. L’elezione dei Presidenti di Camera e Senato, con Fico e Casellati, votati in maniera abbastanza compatta da centrodestra e Movimento 5 Stelle ha aperto le porte a nuovi possibili scenari. Sono tanti infatti a pensare che la strada per formazione del Governo sia in discesa. Ancora impossibile sapere da chi potrà essere guidato. Ma più che dei nomi dei protagonisti l’attenzione riguarda attività e azioni che il governo andrà a promuovere dal suo eventuale insediamento in poi.
Reddito di cittadinanza, tra M5S e Lega
Ha commentato la nascita di un governo col Movimento 5 Stelle, uno degli uomini forti della Lega di Salvini cioè Giancarlo Giorgetti. Ospite di Minoli su La7 a domanda ha risposto ‘Sì… parzialmente’. Per poi affrontare subito l’argomento del reddito di cittadinanza e la sua eventuale applicazione. ‘Vediamo se possiamo declinarlo in un altro modo: se è una misura universalistica per sostituire la pensione o una reversibilità, non ha assolutamente senso, se è qualcosa che incentivi la ricerca del lavoro, allora può essere valutato’. Magari una sorta di mediazione tra la proposta dei 5 Stelle ed il reddito di avviamento al lavoro immaginato dalla Lega.
Accise sulla benzina, Salvini ‘le cancelleremo subito’
Reddito di cittadinanza, Martina (PD) ‘Di Maio non lo cita più’
Sulla possibile intesa tra M5S e centrodestra si registra anche l’intervento di Maurizio Martina del Partito Democratico. ‘Penso che i Cinquestelle abbiano fatto le loro scelte anche in prospettiva di un’alleanza politica futura. Il fatto politico di ieri non può essere sottovalutato’. E a proposito delle ultime uscite pubbliche del leader del Movimento Martina compie una osservazione. ‘Nell’intervista di questa mattina (ndr domenica 25 marzo 2018) Luigi Di Maio non cita una volta il reddito di cittadinanza, vorrà pur dire qualcosa. Ieri è successo un fatto politico, è evidente’. A proposito del suo ruolo come segretario Martina continua a glissare e rimanda tutto alle decisioni dell’assemblea. ‘Il nostro lavoro – dice Martina del PD – deve partire laddove si è interrotto e ha avuto più difficoltà. Comprendo benissimo la frattura dove è avvenuta, nelle periferie’.