Elezioni 2018: vicepresidenti di Camera e Senato, la suddivisione dei partiti
Dopo l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato, adesso, al Parlamento tocca completare la propria configurazione istituzionale. Le tappe sono ben note; innanzitutto, si devono formare i gruppi parlamentari, cioè i parlamentari devono dichiarare a quale intendono iscriversi. Accadrà oggi. Domani, invece, i gruppi che si sono venuti a formare eleggeranno i propri capigruppo. Infine, tra mercoledì e giovedì, le camere si riuniscono ed eleggono i componenti dei rispettivi Uffici di Presidenza; dunque, nello specifico, vengono eletti 4 vicepresidenti, 3 questori e 8 segretari per ogni aula. Stando ai regolamenti di Camera e Senato tutti i gruppi parlamentari devono essere rappresentati negli Uffici di Presidenza.
Secondo quanto si può apprendere dagli organi di stampa, è chiara la situazione al Senato. I 4 vicepresidenti di Palazzo Madama dovrebbero andare: al Pd, il nome sarebbe quello di Valeria Fedeli; alla Lega, che dovrebbe proporre Roberto Calderoli; al Movimento 5 Stelle (Vito Crimi); a Liberi e Uguali (forse Loredana De Petris). Forza Italia, dato che conta il Presidente non partecipa alla ripartizione.
Per quanto riguarda la Camera poi i Dem indicheranno con tutta probabilità Roberto Giachetti; per gli altri 3 nomi spazio ai partiti della coalizione di centrodestra FI, Lega e Fratelli d’Italia. Come Forza Italia al Senato, i 5 stelle non partecipano alla ripartizione a Montecitorio poiché hanno già il Presidente.
Elezioni 2018: vicepresidenti di Camera e Senato, la suddivisione dei partiti
La votazione per le cariche degli Uffici di Presidenza, in pratica, è uguale a quella per i Presidenti. Nel senso che è segreta e si utilizzano delle schede. Inoltre, è previsto il meccanismo del “voto limitato”; ogni parlamentare può votare un numero di candidati inferiore a quelli da eleggere.
Passata questa fase si cominceranno a muovere i primi passi verso l’individuazione di una maggioranza e la formazione di un esecutivo. A quanto è dato sapere, le consultazioni partiranno subito dopo Pasqua: le forze politiche saranno chiamate al Colle dal 3 aprile in avanti.