Elezioni politiche 2018: Salvini e Di Maio, le questioni ancora irrisolte

Pubblicato il 26 Marzo 2018 alle 23:04 Autore: Giuseppe Spadaro
Elezioni politiche 2018 Salvini e Di Maio, le questioni ancora irrisolte

Elezioni politiche 2018: Salvini e Di Maio, le questioni ancora irrisolte

Elezioni politiche, dopo il voto il primo passaggio si è concretizzato con l’elezione dei due Presidenti delle Camere. Roberto Fico, del Movimento 5 Stelle, Presidente della Camera. E Maria Elisabetta Alberti Casellati, di Forza Italia, Presidente del Senato. L’avvio della legislatura contrassegnato dunque da un accordo tra i 5 Stelle ed il centrodestra. Per alcuni fa da premessa alla formazione del Governo. Sia Di Maio che Salvini ci tengono a sottolineare che si tratta di questioni distinte e separate. Fatto sta che si avvicina appunto l’altra grande partita. Per la quale proprio i due leader sembrano scaldare i muscoli.

Elezioni politiche, ruolo di Salvini e Berlusconi

Il primo grande tema che si ripropone anche da come si è giunti alla elezione di Casellati come Presidente del Senato è il ruolo di Berlusconi. Il leader di Forza Italia non vive uno delle sue più brillanti fasi politiche. Dopo il sorpasso della Lega in occasione delle elezioni politiche, anche sulla indicazione di Casellati ha dato l’idea di dover cedere il passo a Salvini su tutta la linea. Infatti dopo una prima designazione di Paolo Romani, ha passivamente subito una votazione coi leghisti pro Anna Maria Bernini. Per poi, dopo una prima sfuriata, mediare nottetempo sul nome di Casellati.

Elezioni politiche, centrodestra alle consultazioni

In caso di formazione del Governo composto da centrodestra e M5S quale ruolo avrà Berlusconi? Si avvia o è partita, nei fatti, la stagione verso il partito unico tra Lega e Forza Italia. Una prima risposta si avrà in base alla delegazione con cui si presenteranno alle consultazioni. Unico gruppo? Ognun per sé?

Elezioni politiche, Di Maio e Salvini su un terzo nome?

La guida di un governo sostenuto sia dal centrodestra che dal Movimento 5 Stelle dovrebbe superare due principali scogli. Primo: il nome di un premier. La soluzione al momento più probabile sembra la convergenza di Di Maio e Salvini su un terzo nome. Ma soprattutto dovrà rendere compatibili i programmi su cui hanno chiesto la fiducia ai rispettivi elettori. Ciò significa trovare una mediazione tra l’idea di ridurre le tasse e la sostenibilità del reddito di cittadinanza. Solo per fare un esempio.

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Elezioni politiche, costruzione del programma

In questo caso spetta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ponderare ogni decisione. Ma c’è da scommettere che Di Maio e Salvini faranno di tutto per farsi trovare pronti all’appuntamento. Sulla possibilità di individuare i confini programmatici di un eventuale governo c’è l’idea di Borghi della Lega. Il metodo proposto da Borghi prevede il confronto tra i programmi delle forze politiche. Si andrebbe a stilare un’intesa di cui farebbero parte i punti sovrapponibili dei singoli programmi, con il tentativo di modificare dove possibile quelli su cui vi sono differenze.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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