Nonostante Vittorio Feltri, dalle colonne del Giornale, attacchi la creatura di Angelino Alfano condannandola “all’inutilità”, le manovre di avvicinamento tra NCD e Forza Italia continuano. Ad Arcore infatti non è passata inosservata la telefonata dell’ex delfino a Silvio Berlusconi subito dopo la sua assoluzione in appello nel processo Ruby. Parole cordiali che simboleggiano l’inizio di una nuova alleanza su basi diverse. L’ex premier ha intenzione di rifondare il partito. “Gerarchie più leggere, nuova sede e primarie a dicembre con nomi scelti dal leader”: questi sono gli ingredienti per ripartire. Per farlo bisognerà convincere i più scettici, Raffaele Fitto in primis. Per questo martedì 22 luglio (dopodomani per chi legge ndr) è previsto un incontro riservato tra Berlusconi e l’europarlamentare pugliese. Si cercherà una quadra, si metteranno in uno sgabuzzino tensioni e intenzioni bellicose e si studierà il riavvicinamento (vitale per la sopravvivenza del centrodestra) con Angelino. Giovanni Toti è stato mandato in avanscoperta. Il consigliere politico di Berlusconi, in un’intervista alla Stampa, ha lanciato segnali di distensione in direzione di NCD. “Io parlo con molti esponenti del Nuovo centrodestra così come parlo con gli amici della Lega e di Fratelli d’Italia – afferma – Garantisco che un Berlusconi assolto ha ancora più forza nel rifare quello che ha sempre saputo fare benissimo. E cioè riunire i moderati”. Intenzione sposata anche da Angelino Alfano. Il ministro dell’Interno chiede a Forza Italia di costruire insieme “una grande alleanza popolare, con noi di Ncd, l’Udc e tanti altri moderati. A Berlusconi non chiediamo nessun atto di generosità. Chiediamo viceversa una linea politica compatibile con la nostra”. Il che significa niente matrimoni misti con dentro la Lega Nord, lontana dallo sposare gli ideali del PPE.
Eppure i giochi sono ancora aperti. Forza Italia ha visto che l’alleanza con il Carroccio, se studiata bene sul territorio, paga. Ne è un esempio Padova, conquistata dal candidato leghista con l’aiuto azzurro. Ed è proprio dalla città veneta dove si tiene oggi il Congresso della Lega, che Matteo Salvini lancia la sua ricetta per rifondare un centrodestra che ormai non esiste più. “Oggi proponiamo un’alternativa al renzismo, che è una deriva pericolosa, statalista, che sta cercando di annullare tutto quel che rimane dell’identità, del commercio, del territorio, della democrazia. Proporremo non ai partiti, ma ai padani e agli italiani -aggiunge- una visione diversa, coraggiosa, rivoluzionaria, scommettendo sui cittadini, sugli imprenditori, su chi produce e crea ricchezza, facendo loro pagare la metà delle tasse che pagano oggi. Per il momento andiamo soli, perché siamo l’unica alternativa seria al renzismo. Se qualcun altro ci farà compagnia sono solo contento”. Grazie a Ruby, il cantiere del centrodestra è ripartito.