Elezioni regionali Lombardia 2018: Fontana proclamato Presidente
Ieri, a seguito dei risultati delle elezioni lombarde del 4 marzo scorso, l’Ufficio Centrale regionale della Corte d’Appello di Milano ha proclamato Attilio Fontana Presidente della Regione Lombardia.
In base all’art. 24, comma 2, dello Statuto della Regione Lombardia, con la proclamazione del nuovo Presidente, cessano dall’incarico sia il Presidente in carica sia la Giunta.
Fontana ha ora 10 giorni di tempo (art. 25 dello statuto) per nominare i nuovi Assessori. Fino alla nomina, il nuovo Presidente esercita anche le funzioni della Giunta. A questo seguiranno, entro 2 giorni dalla nomina dell’esecutivo, le presentazioni al Consiglio regionale della nuova giunta, entro 15 giorni del programma di governo per la legislatura e, infine, del Programma Regionale di Sviluppo entro 60 giorni dall’insediamento.
Stamani si è svolta la cerimonia di passaggio di consegne tra l’ex governatore Roberto Maroni e Attilio Fontana. Da oggi Maroni è ufficialmente ex presidente della Regione, “La mia meta è il mondo, ci sono tante cose da fare e comincerò dopo Pasqua” commenta.
Elezioni regionali Lombardia 2018: Fontana proclamato Presidente
Nessun passaggio della campanella tra i due, come avvenne tra Formigoni e Maroni. Ex e nuovo Presidente della Lombardia si sono consegnati il dossier con i progetti aperti in Regione.
Per quanto riguarda la presentazione della Giunta Fontana, questa dovrebbe avvenire giovedì 29 marzo. “Non ci sono stati problemi politici” assicura il neo presidente riguardo alla ‘tardiva’ presentazione dei suoi assessori. “Solo qualche difficoltà tra i partiti nell’indicare le figure per gli assessorati femminili”.
Come già anticipato, sappiamo che gli assessori saranno 16, il massimo consentito dalla legge. Questo sia per accontentare i partiti della coalizione di centrodestra sia per dare massima rappresentanza “alla diversità e alla ricchezza della Lombardia”.
Alla Lega dovrebbero andare sei o sette assessorati. Forza Italia, invece, dovrà accontentarsi di quattro o cinque posizioni, mentre Fratelli d’Italia di uno o due. Probabilmente, un posto in giunta andrà anche ai centristi di Noi con l’Italia.