Il Pm Di Matteo attacca Renzi: “Cambia la Costituzione con un condannato”

Pubblicato il 20 Luglio 2014 alle 17:31 Autore: Alessandro Genovesi

Durissima reprimenda del Pm antimafia Nino Di Matteo contro Napolitano e Renzi. In occasione delle celebrazioni dell’omicidio di Paolo Borsellino (19 luglio 2012), Di Matteo ha infatti attaccato premier e Capo dello Stato: il primo colpevole di fare le riforme con un condannato, il secondo accusato di condizionare il Csm.

Il discorso – “Non si può ricordare Paolo Borsellino – ha detto ieri Di Matteo dal palco – ed assistere in silenzio ai tanti tentativi in atto – dalla riforma già attuata dell’Ordinamento Giudiziario a quelle in cantiere sulla responsabilità civile dei giudici, alla gerarchizzazione delle Procure anche attraverso sempre più numerose e discutibili prese di posizione del Csm – finalizzate a ridurre l’indipendenza della magistratura a vuota enunciazione formale con lo scopo di comprimere ed annullare l’autonomia del singolo Pubblico Ministero”.

Poi la frecciata al Presidente della Repubblica: “Non si può assistere in silenzio all’ormai evidente tentativo di trasformare il pm in un semplice burocrate inesorabilmente sottoposto alla volontà, quando non anche all’arbitrio, del proprio capo; di quei dirigenti degli uffici sempre più spesso nominati da un Csm che rischia di essere schiacciato e condizionato nelle sue scelte di autogoverno dalle pretese correntizie e politiche e da indicazioni sempre più stringenti del suo Presidente”.

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Infine la bacchettata al premier Renzi: “Oggi un esponente politico, dopo essere stato definitivamente condannato per gravi reati, discute il Presidente del Consiglio in carica di riformare la legge elettorale e quella Costituzione alla quale Paolo Borsellino aveva giurato quella fedeltà che ha osservato fino all’ultimo suo respiro”.

Le reazioni – Alle parole di Di Matteo sono seguite altrettanto dure repliche da parte della politica, in particolare dal centrodestra. Pesantissimo il commento di Cicchitto del Nuovo centrodestra: “Di Matteo è un mediocre imitatore di Ingroia. È inquietante che un tipo del genere abbia per le mani indagini delicatissime e ovviamente uno dei suoi scopi è quello di andare addosso al Presidente della Repubblica”. Anche dalle parti di Forza Italia non si va tanto per il sottile: “Di Matteo è l’esempio della parte peggiore della magistratura, che approfitta di ogni occasione per svolgere un ruolo politico”.

Beppe Grillo – Le parole di Di Matteo sono state particolarmente apprezzate dal leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo che ha dedicato un post sul blog al magistrato antimafia, dal titolo “L’Italia onesta di Di Matteo”.


L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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