Elezioni 2018, ultime notizie: nuovo Governo slitta a maggio?
Le vacanze pasquali sono ormai alle spalle e domani, 4 aprile 2018, avranno il loro inizio le consultazioni al Quirinale; a seguito delle elezioni 2018, dalle quali non è scaturito alcun risultato netto, Sergio Mattarella non ha voluto affrettare i tempi e dare modo alle forze politiche di accordarsi. Purtroppo però, anche dopo l’elezione dei presidenti di Camera e Senato, l’orizzonte del futuro esecutivo non sembra essere più nitido.
Elezioni 2018, le Consultazioni al Colle
Sarà dunque la nuova presidente di Palazzo Madama, Elisabetta Alberti Casellati, la prima ad incontrare il Capo di Stato; seguiranno poi tutti gli altri colloqui previsti dal calendario fornito dallo stesso Quirinale. Mattarella però sa bene che con tutta probabilità il primo giro di consultazioni andrà a vuoto; la strada verso un accordo tra i partiti sembra infatti ancora lunga e lastricata di veti e rifiuti. Tanto che, appunto, sarà difficile che il Colle possa assegnare l’incarico – pieno o anche solo esplorativo – a uno dei leader dei partiti “vincitori”, quindi Matteo Salvini (Lega) e Luigi Di Maio (M5s).
Decisivi comunque saranno appunto i meeting di domani e dopodomani con le varie delegazioni; il Presidente della Repubblica cercherà di sondare il terreno nel modo più appropriato possibile, facendo mettere sul tavolo alle forze politiche le varie ipotesi di alleanze. Ma anche – e soprattutto – le proprie proposte concrete e le priorità dei propri programmi, ora che la campagna elettorale è finita e non c’è più né spazio né tempo per la propaganda.
Elezioni 2018, accordi e intese per il Def
E proprio mentre le forze politiche stanno trattando per il raggiungimento di accordi e intese, all’ordine del giorno c’è il Def. Il Documento di Economia e Finanza – che definisce la manovra di finanza pubblica e va presentato di regola dal Governo al Parlamento entro il 10 aprile di ogni anno – è molto atteso anche da Bruxelles; che però, tenuto conto dello stallo attuale, concederà all’Italia maggior tempo. Nella stesura di tale documento il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, riceve le indicazioni dei partiti; i quali stanno rimodulando le proposte fatte in campagna elettorale. Se infatti i pentastellati pensano ad una introduzione “soft” del reddito di cittadinanza, i leghisti hanno superato il paletto della flat tax al 15%.
Le parole chiave in comune tra Lega e M5s rimangono però l’abbassamento delle tasse e l’abolizione della legge Fornero; in più, entrambe sono d’accordo nell’eliminare gli aumenti dell’Iva previsti dalle clausole di salvaguardia. Comunque, anche se piccoli punti di raccordo attualmente esistono, il percorso per la formazione della nuova squadra di palazzo Chigi sembra essere ancora tortuoso; probabilmente infatti vedremo la situazione sbloccarsi alla fine di questo mese, quando anche le elezioni regionali in Molise e Friuli Venezia Giulia saranno terminate e il Pd – ago della bilancia in questa situazione – avrà definito la sua posizione: maggioranza o opposizione?
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