Cassetto fiscale: Agenzia delle Entrate apre una nuova sezione del portale.
L’obiettivo è quello di rendere i contribuenti più partecipi sotto il profilo informativo. Ecco il perché della nuova sezione nel cassetto fiscale, una pagina inedita nel portale dell’Agenzia delle Entrate. Finalizzata a far conoscere ai cittadini contribuenti dove e come vengono distribuite le sue tasse. La novità è di quest’anno, ed entrerà in vigore nella seconda metà di aprile 2018. Pertanto chi ha fatto dichiarazione dei redditi 2017 relativamente alle imposte 2016, potrebbe già conoscere che fine hanno fatto i soldi che ha pagato in tasse. La platea dei nuovi contribuenti informati ammonta a circa 30 milioni; con 20 milioni che hanno compilato il modello 730 e gli altri 10 il modello Redditi.
Cassetto fiscale: il messaggio dell’Agenzia delle Entrate
Nella premessa alla pagina dedicata, l’Agenzia delle Entrate ha lasciato un messaggio ai contribuenti. “Nella speranza di fare cosa gradita, Agenzia delle Entrate desidera fornirti alcune informazioni con l’obiettivo di essere ancora meglio al servizio tuo e dell’intera comunità”. Quindi l’Agenzia spiega le finalità di questa pagina informativa; “con cui puoi avere la sintesi di come lo Stato ha destinato le imposte relative alla tua dichiarazione dei redditi 2017, per l’anno fiscale 2016”. L’Agenzia puntualizza il contributo alla propria comunità; allo stesso livello della consapevolezza fiscale; “per rispetto del cittadino prima ancora che del contribuente”, nel tentativo di spiegare e comprendere “come vengono utilizzate le risorse fiscali”.
Cassetto fiscale: dove finiscono le nostre tasse
La nuova sezione comparirà sul portale a partire dalla seconda metà di aprile. Per conoscere dove vanno a finire le nostre tasse, bisognerà accedere al proprio Cassetto fiscale. Ciò si potrà fare autonomamente tramite identità digitale Spid, il PIN e Password, la Carta Nazionale dei Servizi. Oppure tramite Caf o intermediario abilitato.
Spesometro 2018: scadenza in arrivo, tutto il calendario fiscale.
Quindi avremo di fronte un elenco che includerà le principali voci di spesa. Affiancato a una sorta di grafico a torta che segnalerà l’indirizzamento delle percentuali di imposta. Dalla spesa previdenziale-assistenziale a quella relativa alla sanità pubblica; passando per l’istruzione, la sicurezza, la cultura, l’ordine pubblico, nonché la parte versata per risanare il debito pubblico (o i suoi interessi). Si va incontro dunque a una consapevolezza fiscale che richiama gli obiettivi già annunciati del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. Rendere più partecipi i contribuenti alla società civile di cui fanno parte e che contribuiscono a mandare avanti pagando le imposte dovute. Considerandoli così non semplici contribuenti, ma veri e propri cittadini partecipi.
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