Assegno di Ricollocazione 2018 in vigore, le differenze con la Naspi

Pubblicato il 6 Aprile 2018 alle 11:58 Autore: Daniele Sforza
Assegno di ricollocazione 2018 in vigore

Assegno di Ricollocazione 2018 in vigore, le differenze con la Naspi.

L’assegno di ricollocazione è una misura entrata in vigore lo scorso giovedì 5 aprile 2018. Si tratta di una soluzione introdotta con il Jobs Act che non è da confondere con la Naspi. Mentre quest’ultima è un trattamento economico che aiuta i lavoratori durante il periodo di disoccupazione previo il rispetto di determinati requisiti, l’assegno di ricollocazione aiuta quegli stessi lavoratori disoccupati a trovare un nuovo impiego. Come? Per mezzo di un voucher, il cui importo può variare da 250 euro a 5 mila euro, destinato però alla formazione professionale.

I soggetti che percepiranno l’assegno di ricollocazione saranno pertanto chiamati a scegliere un Centro per l’impiego o un ente accreditato al fine di effettuare formazione professionale e trovare un nuovo lavoro. L’assegno di ricollocazione è una misura coordinata da Anpal e gestita tramite la rete pubblico-privata dei servizi per il lavoro. Ma andiamo a vedere nel dettaglio la definizione di assegno di ricollocazione e come funziona.

Assegno di ricollocazione: cos’è e a chi è rivolto

L’assegno di ricollocazione è un ammortizzatore sociale rivolto ai soggetti disoccupati che percepiscono la Naspi da almeno 4 mesi. Tra i soggetti beneficiari della misura rientrano anche i lavoratori in cassa integrazione straordinaria. Inoltre, anche i lavoratori dipendenti o autonomi che percepiscono un reddito inferiore a 8.124 euro rientrano tra gli aventi diritto. Per effettuare la richiesta e ottenere il beneficio, bisognerà anche aver sottoscritto la DID, ovvero la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro presso un Centro per l’impiego.

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Il voucher previsto dall’assegno di ricollocazione andrà speso dunque presso un Centro per l’impiego; o altro ente accreditato. La finalità è quella di frequentare corsi di formazione professionale. Un supporto importante per il reinserimento nel mondo del lavoro. L’assegno non viene infatti erogato al soggetto disoccupato; bensì al Centro scelto dal soggetto che si è attivato per reintrodurre lo stesso nella sfera occupazionale. L’ente o Centro riceverà infine una remunerazione – con dote attribuita al lavoratore – solamente nell’eventualità in cui il soggetto disoccupato abbia trovato una nuova occupazione.

Assegno di ricollocazione: come richiederlo e cosa prevede il programma

Per richiedere l’assegno bisognerà recarsi sul portale dell’Anpal. O presso un Centro per l’Impiego. Quindi bisognerà scegliere a propria discrezione il soggetto che fornirà i servizi più adeguati alla propria condizione. Il programma previsto dall’assegno di ricollocazione prevede la ricerca attiva del lavoro da parte del soggetto; l’assegnazione di un Tutor dopo un primo incontro; un percorso di assistenza qualificata e intensiva finalizzata alla ricollocazione professionale; una serie di incontri di verifica e monitoraggio della situazione; nonché una analisi e ricerca approfondita delle opportunità occupazionali.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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