Diffidenti, con poca voglia di impegnarsi all’estero, timorosi di finire impantanati in situazioni lunghe, contorte e sanguinose. I cittadini americano lanciano un chiaro messaggio all’amministrazione Obama: restare fuori dai conflitti in giro per il pianeta.
È il risultato di un sondaggio pubblicato da Politico (un’organizzazione che si occupa di giornalismo e temi di politica), che è andato a tastare il polso negli stati in bilico, quelli cioè dove si decideranno le sorti delle elezioni di metà mandato di novembre.
I cittadini americani non vogliono impegnarsi direttamente nei conflitti in corso in Medio Oriente e nell’est dell’Europa. In generale il sentimento prevalente è la diffidenza: meglio non lasciarsi coinvolgere nelle tensioni all’estero. Altrettanto scetticismo emerge quando si tratta di decidere se far valere oppure no l’autorità degli Stati Uniti.
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Il sondaggio è stato condotto prima dell’abbattimento dell’aereo della Malaysia Airlines. In ogni caso, solo il 17 per cento ritiene che la Casa Bianca dovrebbe contrastare più energicamente la Russia e difendere l’Ucraina. Solo un americano su tre pensa che l’amministrazione Obama stia agendo correttamente. Il 34 per cento preferirebbe tenersi ancor più alla larga. Tre quarti degli americani sostiene il ritiro di tutte le truppe statunitensi dall’Afghanistan entro la fine del 2016. Il 44 per cento vorrebbe meno coinvolgimento da parte di Washington nella guerra civile in Iraq.
Per gli elettori americani la politica estera è importante ma non così importante: prima vengono economia, assistenza sanitaria, immigrazione. In generale, due terzi degli americani crede che Washington non dovrebbero lasciarsi coinvolgere nei conflitti in corso all’estero a meno che non ci sia una minaccia per la sicurezza nazionale. Solo il 22 per cento considera gli Usa una sorta di leader morale con responsabilità mondiali.
Immagine in evidenza: photo by The U.S. Army – CC BY 2.0