Consultazioni Governo 2018: Mattarella vuole collaborazione dai partiti
Consultazioni Governo 2018: Mattarella vuole collaborazione dai partiti
Il primo giro di consultazioni ha portato con sé poche novità rispetto ai veti incrociati già noti alla vigilia. Tuttavia, qualcosa si può dire sul Presidente Mattarella che ha già marcato una netta differenza col suo predecessore Giorgio Napolitano. Nessun pre-incarico, verrà dato mandato pieno soltanto a chi si presenterà al Colle con i numeri per formare una maggioranza; dunque, a chi si prenderà la responsabilità di condurre un dialogo politico serio e articolato con le altre forze politiche. Insomma, il Colle gioca dietro le quinte, lo stallo deve essere risolto dai partiti. Nonostante l’ottimismo mostrato da molti, sarà tutto tranne che un processo veloce e indolore.
Consultazioni Governo 2018: Mattarella vuole collaborazione dai partiti
Infatti, lo stesso Capo dello Stato si è trovato costretto a dover ricordare un dato di fatto scontato ma importante per superare i proclami di quest’ultimo mese; è vero che due partiti hanno avuto “un ampio aumento di consenso” ma “a nessuno le elezioni hanno assegnato una maggioranza alla Camera e al Senato”. In sostanza, Movimento e 5 Stelle e Lega non possono ambire neanche al mandato esplorativo; nel 2013, Bersani poteva contare almeno su quella alla Camera; anche se poi la sua avventura è finita come è finita.
Insomma, i partiti in questa situazione – come in tutti i sistemi che propendono verso il proporzionale – devono parlarsi. Anche qui Mattarella in poche semplici parole ha messo i partiti all’angolo: “le consultazioni hanno lo scopo di far emergere la composizione di un governo che abbia il sostegno della maggioranza del Parlamento”, ora, “nessuno dei partiti dispone, da solo, dei voti necessari per formare un governo e sostenerlo”; dunque, non c’è nient’altro da aggiungere se non che due dei tre blocchi che formano l’attuale panorama politico devono unirsi.