Diritti TV: Mediapro presenta il bando dei pacchetti. Sono 7, palla ai broadcaster
Nella giornata di ieri gli spagnoli di Mediapro, vincitori del bando indotto dalla Lega calcio ed inerente ai diritti TV per la trasmissione delle partite di Serie A per le prossime tre stagioni, ha presentato i pacchetti per i quali i broadcaster dovranno fare un’offerta per trasmettere gli eventi.
Diritti TV: i sette pacchetti di Mediapro suddivisi tra TV, Internet e IPTV
Essendo solo un intermediario fra Lega calcio e broadcaster, Mediapro non potrà trasmettere per conto proprio le partite delle stagioni di Serie A 2018/2019, 2019/2020, 2020/2021.
Ragion per cui viene effettuato questo secondo bando per permettere ai vari operatori, i quali poi trasmetteranno le partite attraverso le proprie piattaforme, di scegliere ed acquistare il pacchetto desiderato.
Gli spagnoli hanno ben pensato, visti i tempi che corrono, di formarne qualcuno diretto verso gli operatori OTT (es. perform) e IPTV (es. Tim).
Questo potrebbe portare quindi anche altre aziende ad investire sulla nostra Serie A, dando la possibilità all’utente finale la scelta di non vincolarsi obbligatoriamente a contratti con piattaforme del digitale e/o satellitari, bensì di guardare anche allo streaming, ovviamente legale.
Sky ad esempio ha deciso di espandere i propri orizzonti ideando il decoder Sky Q, che permette la visione contemporanea dei programmi su più schermi via internet.
Inoltre la TV di Murdoch ha avviato in Italia una collaborazione con Open Fiber, società che lavora sul costante miglioramento ed ampliamento della fibra ottica nel nostro paese.
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Diritti tv: Sul fronte OTT qualcuno sogna Amazon e Netflix
Il forte sviluppo della TV via web, incentrata sul dove e quando vuoi basta avere una connessione, sta portando alcune grandi aziende operanti nel settore ad ampliare la loro offerta, magari partendo proprio dal calcio.
Le persone sognano dunque un ingresso in campo in questa partita dei colossi Amazon e Netflix, i quali però non sembrano ancora intenzionate ad entrare in gioco.
Chi potrebbe invece ottenere i pacchetti OTT (dall’inglese Over-the-top content, ovvero tutte le imprese che via web offrono servizi e contenuti soprattutto video) è Perform, colosso inglese del settore che all’estero possiede molta visibilità.
Per l’Italia sarebbe un’innovazione non da poco.
Diritti TV: ecco i 7 pacchetti più altri 6 opzionali
C’è da aggiungere che esistono altri sei pacchetti opzionali che riguardano esercizi pubblici e privati, personalizzazione pubblicitaria ed editoriale e infine l’ultimo, denominato “premium”, che consente ad esempio la trasmissione in HDR, 8K e successivi e la tecnologia a 360°.
I 7 pacchetti principali:
- Pacchetto A: Satellite (380 partite su 380)
- Pacchetto B1: Digitale Terrestre (248 partite su 380)
- Pacchetto B2: Digitale Terrestre (132 partite su 380)
- Pacchetto C1: OTT (380 partite)
- Pacchetto C2: OTT (248 partite)
- Pacchetto D1: IPTV (248 partite)
- Pacchetto D2: IPTV (132 partite)
I 6 pacchetti opzionali:
- Pacchetto A+: esercizi commerciali satellite (380 partite)
- Pacchetto B1+: pubblici esercizi Digitale Terrestre (248 partite)
- Pacchetto B2+: pubblici esercizi Digitale Terrestre (132 partite)
- Pacchetto E: personalizzazione pubblicitaria
- Pacchetto F: personalizzazione editoriale
- Pacchetto F+: premium
I primi tre di questi potranno essere acquistati solo da chi si aggiudica i pacchetti tra A, B1 e B2.