Doppio mandato, resiste la regola M5S o c’è la deroga? E come influisce sulla formazione del governo
Come si sa nel Movimento 5 Stelle vige la regola che vieta a ogni parlamentare di superare i due mandati.
Nelle intenzioni dei grillini è un modo per dimostrare la differenza rispetto ai partiti tradizionali in cui la politica era intesa in modo professionale e si costruivano rendite di potere decennali. Un modo invece per impedire la formazione di una leadership diffusa e di correnti e cordate che minerebbero l’autorità indiscussa di Casaleggio, Grillo e dei fedelissimi, secondo i detrattori.
Di fatto questa regola diventa una chiave di volta importantissima nella partita per la formazione del governo.
Perchè moltissimi sono i deputati eletti il 4 marzo al secondo mandato, e che dovrebbero rinunciare a una candidatura se si tornasse alle urne.
E’ chiaro che questa circostanza influisce in modo deciso sulla tentazione di rovesciare il tavolo e votare. Limitandola fortemente.
Per molti deputati sarebbe una beffa rinunciare a 4 anni e mezzo di mandato e non poter più ritornare a Montecitorio o Palazzo Madama.
Doppio mandato, le voci di deroga
E’ per questo che da più parti si sono fatte avanti le voci di una deroga in caso il ritorno alle urne sia imminente, entro l’anno. E sono proprio le dichiarazioni di Di Maio, riportate da molti quotidiani, ad avere in un certo senso tranquillizzato molti deputati e senatori. La deroga, ha detto il candidato premier del M5S, ci sarà. E i deputati saranno tutti ricandidati.
Non si tratta tanto della volontà di Di Maio di votare veramente di nuovo. Non è questa la sua prima intenzione.
Ma serve ventilare questa possibilità per avere una posizione di forza davanti a partiti, in primis il Pd, che più di tutti temono un ritorno alle urne in tempi rapidi. E’ come dire “possiamo farlo, non abbiamo timore di votare ancora”.
Non solo, rassicurare i propri deputati serve anche a impedire che alcuni pur di non decadere facciano il salto verso altri partiti, per esempio verso il centrodestra, offrendosi come stampella per un governo purchè sia.
Doppio mandato lo stop alla deroga da Grillo e Casaleggio?
Dalla Stampa però viene una doccia fredda verso i sostenitori dalla deroga. Durante un incontro al vertice tra Grillo, Casaleggio e Di Maio i primi due avrebbero ribadito che la regola rimane. Per Grillo si tratta di mantenere un punto ideologico forte ed è una questione di immagine. Si può cambiare verso su tante cose ma su questo no. Per Casaleggio vuol dire anche limitare il potere di Di Maio.
E’ in seguito a questo diktat di Grillo e Casaleggio che di Maio ha cominciato a mostrarsi più prudente e accomodante? Con le sue aperture praticamente a tutti, o quasi. In paticolare al PD verso cui ha di fatto ritrattato i toni usati in passato.
D’altronde, in caso di nuovo voto c’è chi ritiene che scaldi i motori Di Battista, non a caso non ricandidatoi, e quindi ancora fermo al suo primo mandato. A differenza di Di Maio, appunto.