Elezioni 2018, ultime notizie: Di Maio ‘mai Governo con Berlusconi’
Elezioni 2018, l’esito delle elezioni del 4 marzo porterà alla formazione di un governo? Il dibattito ruota intorno a questa domanda. E i principali protagonisti continuano a lanciarsi chiari segnali che al momento sembrano allontanare una qualunque soluzione. A breve dovrà prendere il via il secondo giro di consultazioni ma nel frattempo la distanza tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini sembra aumentare. Infatti mentre il segretario della Lega propende per una alleanza di governo tra centrodestra e 5 Stelle basata su una condivisa azione di governo, il candidato premier del M5S rilancia il veto su Berlusconi. In sostanza mai nessun governo di cui faccia parte il leader di Forza Italia.
Elezioni 2018, 5 Stelle vs centrodestra compatto
Su proposta di Salvini il centrodestra ha nei giorni scorsi definito di partecipare alle prossime consultazioni con una unica delegazione. Il ricompattamento tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia è stata anche la risposta al messaggio del Movimento 5 Stelle. Nei giorni precedenti Di Maio aveva difatti proposto un’intesa o alla Lega o al PD. Di conseguenza dal centrodestra è partito il messaggio all’insegna dell’unità. Ma a quanto pare, il veto resta insuperabile.
Elezioni 2018, Di Maio ‘0% Governo con Berlusconi’
C’è lo 0% di possibilità che il MoVimento 5 Stelle vada al governo con Berlusconi e con l’ammucchiata di centrodestra
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 9 aprile 2018
In risposta a Salvini che stamattina aveva detto ‘c’è il 51% di possibilità di fare un governo tra centrodestra e Cinque Stelle’ è arrivato, via twitter, il messaggio di Luigi Di Maio. ‘Zero per cento di possibilità di governare con Berlusconi. Una chiusura totale dunque. Spetterà al Presidente della Repubblica valutare eventuali opzioni. In tutto questo l’ipotesi più probabile appare il voto anticipato.
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Elezioni 2018, scenari possibili
Leggendo il susseguirsi delle dichiarazioni dei rispettivi leader politici sembra che Movimento 5 Stelle e Lega considerino il ritorno alle urne quasi come un valido sbocco. A questo punto si potrebbe inserire o uno scenario di una sorta del governo del Presidente oppure un governo che, prima del voto, approvi una nuova legge elettorale o dia al Parlamento la possibilità di rivotare senza che si verifichi una situazione di stallo simile a quella che stiamo attraversano.
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