Consultazioni Governo 2018: M5S-Lega in pole per Mattarella
Consultazioni Governo 2018: M5S-Lega in pole per Mattarella
Visto lo stallo emerso dopo il primo giro di consultazioni della settimana scorsa, Mattarella ha concesso più tempo ai partiti. “Servirà anche a me” aveva detto il Capo dello Stato alla fine degli incontri. Tuttavia, ora che sta per partire il secondo giro, il Capo dello Stato pretende delle novità verso il raggiungimento di un’intesa che coinvolga almeno due dei tre schieramenti del panorama politico post 4 marzo.
Nessuna fretta ma nessuno può permettersi di sprecare la “pausa di riflessione” concessa dal Quirinale. In questo senso, pare che al Colle si voglia dare una possibilità alle due forze che più hanno aumentato i consensi all’ultima tornata, cioè Movimento 5 Stelle e Lega. Quindi, alla ripresa dei colloqui, a pentastellati e Lega si chiederà conto dei passi avanti realizzati; d’altra parte, la trattativa – si riferisce da più parti – è ormai a un livello avanzato.
Consultazioni Governo 2018: M5S-Lega in pole per Mattarella
Tuttavia, almeno dal punto di vista ufficiale, si impongono ancora i tatticismi, i veti incrociati e le reciproche pregiudiziali. Ecco perché il Colle, se non riceverà gli aggiornamenti sperati, potrebbe giocare la carta dell’incarico o del pre-incarico, finora esclusa per lasciare ai partiti un maggiore margine di manovra.
Visto che nessuno può contare su numeri certi in Parlamento, però, andare a cercare la fiducia delle Camere è adesso una missione pericolosa. Insomma, se Mattarella concedesse l’incarico a Salvini o a Di Maio li esporrebbe a un alto rischio di “bruciarsi”, forse per sempre; i due, tra l’altro, non potrebbero neanche rifiutarsi: la decisione non sarebbe capita dai rispettivi elettorati.
Per alcuni, in realtà, il Presidente della Repubblica starebbe solo “minacciando” i due leader. La mossa sarebbe stata pensata da Mattarella solo per smuovere le acque; sembrava certo che Salvini e Di Maio si sarebbero incontrati a margine del secondo turno di consultazioni, invece, l’incontro è poi saltato. La sensazione è che i due vogliano temporeggiare fino al voto in Friuli per far apparire il divorzio tra Salvini e Berlusconi meno grave. Il “trucco” non piace al Colle che vuole un accordo “alla luce del sole”, certo, non subito ma comunque presto, appena possibile.