Intesa Sanpaolo: fusione Banco Di Napoli a novembre è ufficiale.
Ormai è ufficiale: Banco di Napoli sarà integrato in Intesa Sanpaolo il 26 novembre 2018. La fusione ha subito una proroga di 6 mesi per ragioni organizzative. Si tratta del secondo scaglione di un processo diviso in 3 fasi, che partirà dal prossimo 23 luglio e si concluderà il 25 febbraio 2019. Il logo del Banco di Napoli continuerà a comparire sulle agenzie del Mezzogiorno, isole escluse, fino al 2020. Più probabilmente, “fino alla fine del piano industriale: il 2021”. Così hanno affermato il segretario Fisac Cgil e il Dipartimento Mezzogiorno del Banco di Napoli, rispettivamente Tullio Giugliano e Ciro De Biase. “Il 26 novembre, data di efficacia giuridica dell’operazione, il codice Iban del Banco di Napoli scomparirà per i clienti”, hanno proseguito.
Intesa Sanpaolo: Banco di Napoli integrato il 26 novembre
L’ufficialità della data di integrazione è stata comunicata ai sindacati da Intesa Sanpaolo. Venerdì 13 aprile gli stessi, insieme ai coordinamenti aziendali, saranno convocati dall’istituto a Milano, in un incontro finalizzato a esplicare i dettagli del piano. Il processo consiste in 3 fasi: si inizierà il 23 luglio e si concluderà il 25 febbraio 2019. L’integrazione del Banco Napoli sarà incluso nel secondo scaglione, che per l’appunto avverrà a fine novembre.
L’operazione complessiva coinvolge anche altri 11 istituti oltre al Banco di Napoli. Questi sono i seguenti: Banca Nuova; Banca Imi; Mediocredito Centrale; Banca Prossima; Carisbo; Banca Apulia; Cassa di Risparmio del Veneto; Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia; Carifirenze; Cassa di Risparmio Friuli Venezia Giulia; Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna.
Qualche giorno fa erano uscite notizie relative a un possibile slittamento della fusione al 2019. Ma la comunicazione ufficiale inviata da Intesa Sanpaolo ha riportato l’integrazione alla fine di quest’anno.