Champions League: perché il VAR non ci sarà nemmeno l’anno prossimo?
Questa stagione, nel bene e nel male, il VAR è stato protagonista indiscusso nel mondo del calcio, che fosse disponibile (Serie A) o meno (Champions League).
L’Italia e la Germania hanno avviato per prime la stagione di sperimentazione, portando questo oggetto tecnologico ad essere conosciuto e apprezzato, oppure disprezzato, in breve tempo.
In Inghilterra lo hanno sperimentato solo in qualche match delle coppe nazionali, in Spagna hanno anticipato il suo arrivo dalla stagione prossima, ai Mondiali sarà invece presenza fissa.
Ma perché non si potrà utilizzare nemmeno la prossima stagione in Europa?
Una due settimane di fuoco in Champions League
Ieri notte, con le partite di Madrid e Monaco di Baviera, si è conclusa una due settimane di fuoco della Champions League.
Otto partite spettacolari e divertenti come sempre per un motivo o per l’altro, molte delle quali hanno però lasciato dietro di sé un lungo strascico di polemiche arbitrali.
Son stati tanti gli errori commessi dagli arbitri, esattamente come son stati tanti gli episodi dubbi ai quali non riusciremo mai a dare un perché reale e concreto.
La mancanza della tecnologia nella massima competizione europea per club è un fardello che ci accompagnerà anche la prossima stagione.
La VAR in Champions League e i dubbi di Ceferin
Circa due mesi fa Aleksander Ceferin, numero uno dell’UEFA, ha parlato dell’esclusione del VAR anche dalla prossima edizione di Champions così giustificandola:
“Nessuno ancora sa esattamente come funziona, c’è ancora molta confusione. Potrebbe essere un buon progetto per il calcio, ma non dobbiamo affrettarci nel prendere questo tipo di decisioni. Io non sono affatto contrario, ma c’è necessità di capire meglio quando usarla. Vedremo nella Coppa del Mondo”
Dubbi, questa la parola chiave del discorso.
Dunque se l’esperimento del mondiale russo dovesse andare a buon fine, la tecnologia arriverebbe in tempi brevi anche in Champions League ed Europa League.
Solo a quel punto tutti i fantomatici dubbi potrebbero essere definitivamente spazzati via.
Bisogna però dire che lo scetticismo non appartiene solo all’UEFA, ma anche a tante federazioni nazionali che ancora procrastinano una decisione in merito per i propri campionati.
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Sarebbe potuto intervenire ieri il VAR in Real-Juve, match clou della serata di Champions League?
L’episodio del rigore pro Real Madrid di ieri fa discutere e lo farà ancora per lungo tempo.
Ma poniamoci un quesito: il VAR sarebbe potuto intervenire per dare manforte all’arbitro?
La risposta è no.
E’ l’arbitro che valuta e decide la gravità di un contatto. Il VAR avrebbe solo potuto riproporre l’immagine da più angolazioni, non l’entità del contatto, che lui ha valutato da rigore (che abbia sbagliato o meno è un discorso a parte).
Questa è stata la risposta media degli esperti chiamati a rispondere a questa domanda nelle ultime ore.
Un episodio simile di scelta arbitrale è avvenuto sabato scorso proprio alla Juventus, quando a Benevento il signor Pasqua ha fischiato un rigore per fallo dubbio di Viola su Higuain, giudicando l’entità del contatto fra i due da penalty e prendendo la decisione corretta di non rivederlo al replay.
Essendo presente in Champions, sarebbe però potuto (e dovuto!) intervenire nella doppia sfida fra Liverpool e Manchester City, in Barcellona-Roma, in Juventus-Real Madrid ed ovviamente nei tanti episodi avvenuti fra preliminari, fase a gironi ed ottavi di finale.
In conclusione, rassegniamoci ancora per un anno alla Champions League senza VAR
E questo non piacerà sicuramente soprattutto ai tifosi di Juve e City, che si son sentiti penalizzati nei propri doppi confronti.
Ancora per una stagione potranno dunque avvenire episodi come quelli visti in queste due settimane, ma dobbiamo avere anche la consapevolezza che il VAR, essendo disponibile, non potrebbe comunque intervenire in molti episodi nei quali pensiamo sia sacrosanto utilizzarlo.
Ha un regolamento che noi conosciamo solo a grandi linee che solo gli addetti ai lavori conoscono bene (almeno si spera).
Forse dunque i dubbi del presidente UEFA non sono poi così campati per aria: far passare il VAR ancora come procedimento rischioso perché nessuno, a sua detta, sa come funziona esattamente nonostante sia in forte espansione fino ad essere sbarcato, come detto, al mondiale.
Anche se, a dirla tutta, i tifosi e le società rischierebbero molto volentieri di averlo a disposizione.