Guerra Siria: attacco di Usa, Francia e GB. Ultime notizie – LIVE
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Nella notte, le forze americane, francesi e britanniche hanno colpito la Siria in risposta agli attacchi chimici che il governo di Damasco avrebbe condotto contro la popolazione civile di Douma una settimana fa. Secondo i bilanci più autorevoli, il 7 aprile, sarebbero state uccise 75 persone, tra cui molti bambini.
È stato il Presidente Usa Trump, intorno alle ore 3 italiane, ad annunciare l’azione militare. Sarebbero stati più di 100 i missili scagliati, però, contro un limitato numero di obiettivi che, secondo le valutazioni dei tre alleati, sarebbero legati alla produzione dell’arsenale chimico nelle possibilità del presidente Assad.
Allo stato dei fatti, non sembra previsto un prosieguo delle operazioni. Tuttavia, assicura il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian, i bombardamenti continueranno se verrà di nuovo superata la “linea rossa”; cioè se verranno usate ancora armi chimiche contro i civili.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 14 aprile 2018
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L’attacco non poteva che alzare il livello del confronto tra Occidente, Russia e Iran, alleati del regime siriano. Infatti, dal Cremlino si è condannata con durezza l’iniziativa guidata dalla Casa Bianca, oltre a riferire come la maggior parte dei missili sarebbe stata neutralizzata prima di colpire (71 su 103). Il premier britannico Theresa May ha negato questa versione dicendo che l’operazione si è conclusa con “pieno successo”. Inoltre, il Presidente Russo Putin ha chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Da Teheran, invece, sono state annunciate “conseguenze” a livello regionale.
A graphic showing where the strikes took place overnight in Syria pic.twitter.com/hFB4GFPULc
— Press Association (@PA) 14 aprile 2018
Come ha reagito l’Italia, ancora in attesa di trovare una soluzione allo “stallo” relativo alla formazione del governo? Il Presidente del Consiglio Gentiloni, pur chiedendo di non dare via a un’escalation di violenza, ha rinnovato la fedeltà agli alleati Usa, Francia e Regno Unito. D’altra parte, “il supporto logistico che forniamo soprattutto agli Usa – ha chiarito – in questo caso particolare, non poteva in alcun modo tradursi nel fatto che dal territorio italiano partissero azioni direttamente mirate a colpire la Siria”.