Governo 2018, dopo il vinitaly sempre più stallo tra Salvini e Di Maio
“Noi siamo pronti. Sono gli altri a non sapere ancora che vino scegliere” ha detto Salvini, “Il governo è una questione molto seria, non la possiamo certo affrontare al Vinitaly” ha ribadito Di Maio. Le battute sono soprattutto dal lato di Matteo Salvini , più di casa nella kermesse dedicata al vino, mentre il leader 5 Stelle si dimostra più freddo.
Fatto sta che alla fine della giornata a Verona, che forse qualcuno aveva sperato avrebbe rotto il ghiaccio, si è assistiti a un peggioramento dello stallo tra i due principali leader al centro della formazione del governo.
Le posizioni rimangono quelle. Di Maio non riconosce di fatto l’esistenza di una coalizione di centrodestra come un soggetto unitario. Salvini ribadisce la necessità invece del coinvolgimento anche di Forza Italia. E del resto solo in quest’ultimo caso il M5S sarebbe minoranza, costretto a cedere lo scettro di Palazzo Chigi.
In un siparietto con Giovanni Rana Di Maio ribadisce l’anti-berlusconismo, quando dice che tortellini riempiti con Berlusconi sarebbero “avariati”.
Tutto bloccato dunque, con Salvini che fa la parte del propositore e Di Maio di colui che rifiuta la proposta. tutto ora è in mano a Mattarella.
Governo 2018, cosa uscirà dal cappello di Mattarella?
Salvini sempre al Vinitaly lo ha detto “E’ una donna molto in gamba”, riferendosi alla presidente del Senato Casellati. Da qui a pensare che accoglierebbe con favore un mandato esplorativo che Mattarella le concedesse è lunga. Anche perchè in lizza per un incarico simile c’è il fedelissimo Giorgetti, il volto diplomatico e moderato della Lega.
E poi il nodo rimane il Movimento 5 Stelle, con il proprio veto su Forza Italia. Che potrebbe essere rafforzato in caso di incarico proprio a una esponente di quel partito, per quanto figura istituzionale. Sarebbe poco più di un espediente per prendere tempo, in attesa del gioco vero. Anche perchè un appoggio a un governo Casellati senza il Movimento 5 Stelle dovrebbe venire dal PD, e Salvini ha ribadito che con il PD non farà mai alcun accordo.
Qualche possibilità in più ce l’avrà Giorgetti, o Fico? Sono queste le alternative attribuite a Mattarella. Nel primo caso sarebbe un modo per non bruciare subito il nome di Salvini. Nel secondo per costringere in qualche modo il M5S, che avrebbe il pallino in mano, a discutere con Forza Italia.
Ma la strada rimane in salita. il vino non ha aiutato, toccherà al Quirinale tirare fuori qualche espediente più convincente.
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