Debutto in Borsa per Blue Note Milano. Il tempio della musica jazz, sul mercato dell’Aim, e segna in avvio +0,96% a 3,15 euro (il prezzo è stato fissato a 3,12) per poi assestarsi attorno a una perdita del 3,8%.
“Siamo i più piccoli del listino milanese, e forse anche d’Europa, ma siamo quelli che fanno più casino” dice il presidente e fondatore di Blue Note Milano, Paolo Colucci, durante la cerimonia per l’inizio delle negoziazioni oggi a Palazzo Mezzanotte, con tanto di concerto. “Chi fa questo mestiere – aggiunge – sa che deve metterci un po’ di cuore”. Difficile trovare casi simili nel panorama delle quotazioni, sia in Italia che nel resto del mondo: Blue Note Milano, aperta nel quartiere Isola dal marzo del 2003, si definisce una piccola impresa culturale e si presenta agli investitori con 3,5 mln di giro d’affari, 30 dipendenti e 1,437 mln di capitale sociale.
In fase di collocamento la società ha raccolto circa 1 milione di euro. Il flottante al momento dell’ammissione è del 39,68% con una capitalizzazione pari a circa 4,5 milioni di euro. La cifra raccolta con l’offerta delle azioni, “comprate da 4 o 5 istituzionali e per il resto da altri affezionati al club” servirà – ha spiegato Colucci – a rafforzare la rete commerciale nel breve termine, e ad aprire un nuovo locale a Roma nel medio-lungo termine. “Il progetto prenderà forma dopo Expo”: per adesso è necessario trovare un partner e la location giusta. Con Blue Note, l’Aim raggiunge le 50 società quotate: “È – conclude Colucci – uno strumento straordinario per le pmi che hanno difficoltà di accesso al credito”.