Nel discorso tenuto stamani in occasione della consueta cerimonia del Ventaglio – in cui le prime tre cariche dello Stato incontrano i giornalisti della stampa parlamentare – il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affrontato anche il tema delle riforme, difendendo la strada intrapresa finora dal governo e negando le svolte autoritarie a cui hanno fatto riferimento nei giorni scorsi gli esponenti delle opposizioni, in particolar modo del Movimento Cinque Stelle.
“Non si agitano spettri di insidie e macchinazioni autoritarie e non si miri a un nuovo nulla di fatto”, ha affermato il Capo dello Stato, secondo cui il progetto di riforma costituzionale intrapreso dal governo Renzi è stato sottoposto a una “discussione libera, estremamente articolata, non c’è stata improvvisazione o improvvida frettolosità”. L’auspicio di Napolitano, inoltre, è quello di trovare un’ampia condivisione di intenti tra le forze politiche, “perché ricercare le più ampie convergenze in Parlamento su leggi di revisione costituzionale, ovviamente significa dialogare e cercare intese anche attraverso inevitabili mediazioni tra forze schierate su opposte posizioni politiche e in competizione tra loro nell’arena elettorale”.
Napolitano approva anche la riforma del Senato, sulla quale ieri il ministro Boschi è stata oggetto di contestazione da parte dei Cinque Stelle, riforma che andrebbe a superare un assetto di bicameralismo perfetto da lui definito come “un’anomalia tutta italiana”.
È noto che Napolitano, nell’aprile del 2013, accettò la sua rielezione solo dopo aver posto dei paletti ben precisi: le tanto auspicate riforme di cui si è discusso per decenni e che nessun esecutivo era stato in grado di affrontare. E poiché, a quanto pare, la strada per un’approvazione definitiva della riforma nata in virtù del Patto del Nazareno sembra ormai tutta in discesa, cominciano già a circolare voci di dimissioni. Proprio a tal proposito, il Capo dello Stato è stato abbastanza chiaro. Rivolgendosi ai rappresentanti della stampa parlamentare, ha dichiarato: “non esercitatevi in premature e poco fondate ipotesi e previsioni. Io sono concentrato sull’oggi e ho innanzitutto ritenuto opportuno e necessario garantire la continuità ai vertici dello stato nella fase così impegnativa del semestre italiano di presidenza europea”.