Tariffe cellulari, l’Italia è economica rispetto alla UE, ma c’è poca copertura
Tariffe cellulari, l’Italia è economica rispetto alla UE, ma c’è poca copertura
Ogni tanto una buona notizia. Siamo tra i Paesi meno cari nella UE per quanto riguarda le tariffe per i cellulari.
Ce lo dice un report della Commissione Europea aggiornato ai prezzi del 2017 che ha messo a confronto i prezzi di tantissime offerte di tutti i Paesi dell’Unione. Sia quelle riguardanti i pacchetti chiamate/dati/SMS che quelle sui solo dati.
E tra è l’altro in queste ultime che in alcuni casi l’Italia è la più economica in assoluto.
Naturalmente i calcoli sono effettuati con il metodo PPP, ovvero tenendo conto del costo della vita, che è molto diverso all’interno della UE.
Un prospetto generale illustra come il nostro Paese sia complessivamente al terzo posto tra i più convenienti, visto che appartiene in ben 9 categorie al primo segmento dei Paesi, quello più economico, su 4. Solo in uno è nel gruppo 3, e in due nel gruppo due. In nessuna categoria fa parte dell’insieme di Stati più cari.
Più economici solo Polonia e Austria. Al contrario troviamo Cipro, Grecia, Ungheria, Repubblica Ceca tra i più cari, che in molte categorie ricadono nei segmenti più cari.
C’è molta differenza tuttavia tra offerta e offerta.
Tariffe cellulari, Italia quasi imbattibile sui dati
Da un lato vi sono i pacchetti che uniscono chiamate, dati e SMS, dall’altro, sempre più utilizzate, le offerte per i soli dati.
Nel primo caso l’Italia figura quasi sempre al di sotto della media UE, ma non ai primi posti per economicità.
E’ più cara della media europea solo nel caso del pacchetto con 2 GB e 900 chiamate, ma in quello con 2 GB e 100 chiamate nel 2017 era il quarto più conveniente dopo Lussemburgo, Polonia e Austria, a un prezzo la metà di quello UE. Sempre parlando di euro PPP, ovvero in base al costo della vita.
Anche il pacchetto a 1 GB e 300 chiamate vede la migliore offerta italiana, al settimo posto di economicità, battere quella media europea con un prezzo dimezzato.
Nel caso dei soli dati invece siamo spesso primi, nel caso per esempio dei 0,5 GB, del 1GB, 2 GB, 5 GB, 10 GB, quelli in fondo più utilizzati.
In questi casi la nostra migliore offerta nel 2017 batteva la media europea essendo 3-4 volte più economica, in particolare nel caso dei 5 e 10 GB.
E questo faceva da contraltare con i prezzi alle stelle in Grecia, Irlanda, Cipro.
In generale si nota come ci sia una leggera correlazione contraria tra dimensioni del Paese e prezzi. E’ più facile che i pacchetti siano più cari laddove la popolazione è ridotta. Si tratta di un classico esempio dei benefici della concorrenza. Laddove è presente una massa critica che consente la presenza di molti provider, e quindi una maggiore concorrenza, allora i prezzi calano.
Tariffe cellulari, il problema della copertura
C’è un problema, però. Per quanto siano tra le più economiche, le offerte italiane scontano il fatto che siam tra i Paesi in cui la copertura è tra le peggiori. Arriva al 69,66%. Da dati di Open Signal emerge come siamo tra i Paesi in cui è minore.
Qui c’è un fenomeno particolare, Pesi come Francia, Germania, e Italia, appunto, hanno una copertura peggiore di Macedonia o India. Anche della Bolivia e del Perù.
Si tratta spesso del fenomeno per cui i Paesi emergenti, arrivando dopo, aderiscono subito alla tecnologia più moderna, non dovendo aspettare di sostituire quella già esistente come nel caso dei Paesi più ricchi.
E nel caso dell’Italia conta certo anche la concentrazione della popolazione nelle poche pianure e la presenza di montagne superiore che altrove. Ma nella stessa situazione in fondo è anche il Giappone. Che però è secondo dopo la Corea del Sud. E anche gli USA, che sono enormi, sono ai primi posti.
Si tratta quindi di un difetto strutturale, quello della copertura, che probabilmente ci porteremo dietro a lungo.
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