Pensioni novità 2018: Ape social permette la quota 91, ecco come

Pensioni novità 2018: Ape social quota 91

Pensioni novità 2018: Ape social permette la quota 91, ecco come.

C’è attesa di sapere del nuovo governo. E anche delle conseguenze sulle novità 2018 in tema di pensioni. Dal superamento della Legge Fornero all’introduzione di Quota 100 e Quota 41. Ovviamente a far rumore sono anche Ape sociale e Ape volontaria, ovvero le due misure che consentono la pensione anticipata; nel primo caso a costo zero, nel secondo chiedendo un finanziamento. Sull’Ape Social ha parlato recentemente Anna Giacobbe, ex membro della commissione Lavoro alla Camera. C’è infatti il timore che l’Ape social possa già estinguersi nel caso il governo fosse guidato da Movimento 5 Stelle e Lega.

Pensioni novità 2018: quale destino per Ape social?

Il Sole 24 Ore ha recentemente scritto che in caso di governo M5S-Lega, l’Ape social potrebbe morire prematuramente. Sarebbe la logica conseguenza delle manovre delle due forze politiche, unite nel voler superare lo scoglio della riforma Fornero del 2011; ma anche nell’introdurre due nuove soluzioni come Quota 41 e Quota 100. In questo contesto l’Ape social rischierebbe veramente di tornare in soffitta; avendo peraltro meno chance della sorella, ovvero l’Ape volontaria. Perché sostanzialmente confluirebbe nei meccanismi di Quota 100 e Quota 41.

Sul tema ha parlato anche Anna Giacobbe. “41 anni di contributi e Quota 100 sarebbe la proposta, e niente più Ape sociale?”, ha scritto su Facebook. “Con Ape sociale un disoccupato o una persona che assiste un figlio disabile grave può avere un reddito (pari alla pensione, sino a 1.500 euro mensili) a quota 93; una donna a quota 91, se ha due figli”. Per la Giacobbe una misura come quella dell’Ape social, se funzionale a dovere, “può risolvere tante cose; compreso il fatto che si tratta di spesa sociale e non previdenziale; e questo ci aiuta nei confronti con il resto d’Europa”. Quindi l’appello finale: “Sulla previdenza è meglio non usare slogan e fare sempre due conti; soprattutto pensare alle persone, a come sono fatte davvero le loro vite e i loro lavori”.

Pensioni novità 2018: Ape volontaria, comunicato Inps

Da un’Ape all’altra, stavolta Volontaria. Con un comunicato del 19 aprile 2018, l’Inps ha riferito che alle 12 di ieri erano pervenute 2.751 domande di Ape volontaria tramite servizio online dell’istituto. Inoltre si legge che la durata media dell’erogazione equivale a 23 mesi, con un importo medio richiesto di 948 euro.

“Del totale delle domande, quelle con richiesta di finanziamento supplementare sono 485; mentre sono 2.020 quelle con richiesta di arretrati”. Va infatti ricordato che il termine ultimo per richiedere gli arretrati era l’altroieri, mercoledì 18 aprile 2018.

Segue quindi una precisazione sulla domanda di accesso alla misura e sulle istanze che andranno presentate al momento della richiesta.

Si ricorda che i soggetti in possesso della certificazione del diritto e dei requisiti previsti dalla disciplina normativa potranno comunque presentare la domanda di accesso all’Ape volontaria; con decorrenza dell’anticipo finanziario dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda. Come noto, la domanda di accesso all’Ape volontario comprende la proposta del contratto di finanziamento; la proposta di contratto di assicurazione contro il rischio di premorienza; l’istanza di accesso al fondo di garanzia; nonché la domanda di pensione di vecchiaia.

L’istituto previdenziale ricorda che il richiedente dovrà indicare sia l’istituto finanziatore a cui richiedere il prestito; così come l’impresa assicurativa a cui richiedere la copertura del rischio di premorienza. Infine, per la domanda di accesso sarà richiesto l’utilizzo della identità digitale SPID di secondo livello.

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