Elezioni 2018: ultime notizie, governo istituzionale più vicino. I nomi
In giornata il Presidente del Senato Casellati è attesa al Colle; riferirà quanto emerso nel corso del secondo giro di consultazioni del suo mandato esplorativo. Ieri, anche se solo per un’ora circa, l’accordo tra Movimento e centrodestra sembrava cosa fatta. Era stato proprio il leader della coalizione Salvini a dare per certa la rimozione dei veti pentastellati su Berlusconi; poi, però, Di Maio ha chiarito di poter sì accettare l’appoggio degli azzurri a un governo giallo-verde ma che, in sostanza, mai avrebbe trattato sul programma con l’ex Cavaliere. Insomma, l’esplorazione “a destra” si avvia verso il fallimento. A Mattarella toccherà registrare il dato e ripartire in un’altra direzione; la prossima mossa è attesa per inizio settimana prossima.
Elezioni 2018: ultime notizie, governo istituzionale più vicino. I nomi
Per quello che è dato capire al momento, il Capo dello Stato sembra intenzionato ad affidare un mandato esplorativo a Roberto Fico; la missione del Presidente della Camera si muoverà su una linea parallela a quella assegnata alla Casellati; in pratica, gli toccherà esplorare le possibilità di un’alleanza tra 5 stelle e Pd. Tuttavia, anche l’esplorazione “a sinistra” non parte sotto i migliori auspici. Infatti, si annuncia quantomeno complicata visto il diktat renziano del “tocca a loro”. Dunque, al Quirinale si cerca di giocare di anticipo rispetto a una trattativa che potrebbe chiudersi con un altro buco nell’acqua.
Saltata l’ipotesi di accordo M5S-centrodestra, posto che i negoziati con il Pd che potrebbero confermare il “congelamento” dei Dem, a meno che non si voglia concedere un pre-incarico (magari a Salvini o a Di Maio), resterebbe solo una strada percorribile, ossia quella che porta a un “governo del Presidente”. Un “governissimo” per traghettare il paese fino al 2019: l’eventualità di veder nascere un altro esecutivo di tecnici è sgradita a molti; d’altra parte, quasi 50 giorni sono passati dal voto e ben pochi passi avanti dai partiti.
Elezioni 2018: i nomi per un “Governissimo”
I nomi che circolano sono tanti e cambiano a seconda delle forze politiche che li sosterrebbero. Sulla Stampa si parla, per esempio, di Alessandro Pajno. Il giurista palermitano, a capo del Consiglio di Stato nel 2016, è un “fedelissimo” di Mattarella; sarebbe gradito al Pd, inoltre, venne giudicato di “alto profilo” dai 5 stelle quando venne proposto per il ruolo di giudici costituzionale. Sempre nell’ottica di una maggioranza giallo-rossa, si pensa anche al Professore della Normale di Pisa Sabino Cassese forte sostenitore del “contratto di governo alla tedesca” ma anche degli ex ministri della Giustizia Paola Severino e Giovanni Maria Flick. Da tempo poi si presenta Carlo Cottarelli come figura gradita in modo trasversale.