Governo 2018: alleanza Pd-M5S, incarico esplorativo a Fico lunedì?

Pubblicato il 20 Aprile 2018 alle 14:43 Autore: Guglielmo Sano
governo 2018

Governo 2018: alleanza Pd-M5S, incarico esplorativo a Fico lunedì?

Nella partita per la maggioranza, come ci si aspettava, la palla è tornata in fretta al Presidente Mattarella. Infatti, il mandato esplorativo della Casellati – il suo compito quello di verificare le possibilità di alleanza tra 5 stelle e centrodestra – si è concluso con un fallimento. Al Capo dello Stato non ha potuto consegnare altro che degli “spunti di riflessione” per scegliere la via da intraprendere.

Governo 2018: alleanza Pd-M5S, incarico esplorativo a Fico lunedì?

Adesso, quali sono le opzioni sul tavolo di Mattarella? Innanzitutto, tra le carte a disposizione del Quirinale c’è sempre quella di conferire un pre-incarico a uno dei leader dei partiti “vincitori” delle ultime politiche. Per esempio, potrebbe concedere un giro di giostra a Salvini; giusto ieri si è fatto avanti in prima persona pur di evitare “l’ennesimo governo tecnico”.

Tuttavia, questa ipotesi sembra già essere stata accantonata visto che dovrebbe poggiare su un’intesa tra 5 stelle e Lega; poiché è assodato il rifiuto del leader del Carroccio a cercare la fiducia in Parlamento più o meno “alla cieca” (come suggerisce Berlusconi). Se proprio non si vuole “bruciare” Salvini poi un tentativo in questa direzione, come ripetono molti organi di stampa da settimane, si potrebbe fare con il suo fedelissimo Giorgetti; qui potrebbe tornare in gioco il Pd.

Governo 2018: la missione di Fico

Anche in un altro caso si profilerebbe lo “scongelamento” dei Dem. D’altra parte, in ballo per un pre-incarico c’è anche Di Maio. Per il leader pentastellato, da una parte, valgono le stesse considerazioni fatte per Salvini; dall’altra, se il “forno” della Lega pare essersi chiuso, si può tentare di aprire quello del Pd.

Visto il muro contro muro tra 5 stelle e centrodestra, Mattarella già a inizio settimana, a meno di novità clamorose (un pre-incarico a Di Maio, per esempio, o un “passo indietro” di Berlusconi), dovrebbe chiedere al Presidente della Camera Fico di esplorare proprio questa possibilità.

Dunque, il dialogo tra 5 stelle e Pd, col passare delle ore, sembra essere destinato a cominciare in un modo o in un altro; detto ciò, il Partito Democratico è ancora spezzato in due: l’ala “dialogante” e i renziani per “l’opposizione a tutti i costi”. Detto ciò, alcuni riferiscono che l’ex premier potrebbe prendere in mano la situazione; in pratica, Renzi starebbe valutando non solo di sedersi al tavolo con Di Maio ma anche di assicurarsi che per un accordo vengano poste condizioni molto pesanti. In ogni caso, anche se è difficile da digerire, Di Maio non sembra disposto a rinunciare alla Presidenza del Consiglio. Questa è una partita ancora tutta da giocare; un passo indietro al leader, alla fine, potrebbe essere imposto, addirittura, dai suoi.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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