Grillo scatenato: “Vogliono imporre dittatura con le riforme”
Beppe Grillo dice no alle riforme e torna a parlare di giustizia sul suo blog. Il leader pentastellato ha, infatti, pubblicato due post sul tema, uno riguardante gli attacchi del pm Nino Di Matteo, rivolti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (“Condiziona le scelte del Csm”) e al premier Matteo Renzi (“Fa le riforme con un condannato”), l’altro sulla proposta di elezione dei membri del Consiglio superiore della magistratura.
“DI MATTEO COME MATTEOTTI” – Il comico genovese ha difeso le accuse del magistrato siciliano indirizzate al Qurinale e al governo: “Le parole di Nino Di Matteo, che ha avuto il coraggio di dire che il re è nudo e con esso la democrazia, sono forse un ultimo grido di allarme, sono parole pesantissime”, ha scritto Grillo, che ha poi aggiunto: “Le parole di Di Matteo ricordano l’ultimo intervento in aula di Giacomo Matteotti, esponente del Partito socialista Italiano ucciso dai fascisti: ‘Vi è una milizia armata, composta di cittadini di un solo Partito, la quale ha il compito dichiarato di sostenere un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse’”. Infine, ha concluso: “Oggi, per imporre la dittatura, la forza non è più necessaria, bastano le cosiddette riforme”, restringendo così gli spiragli per una trattativa col Pd.
“CAMBIARE L’ELEZIONE DEL CSM” – Successivamente, in un breve intervento, Grillo ha sottoposto ai militanti del M5S la sua proposta di riforma elettorale dei membri del Csm: “Il M5S propone un sistema nuovo per l’elezione dei nuovi membri, che entreranno a far parte del Consiglio. Il nostro scopo – si legge – è quello di rendere trasparente questa procedura introducendo un metodo innovativo che consiste nel rendere pubblici i nomi delle personalità individuate”. E dopo aver parlato del metodo di candidatura, il capo pentastellato ha individuato cinque personalità (tutte di sesso maschile) “con la schiena dritta”, degne di ricoprire un incarico al Csm: Nicola Colaianni, Alessio Zaccaria, Oreste Agosto, Fabio Anselmo, Massimo Bongiovanni. Così i militanti a 5 Stelle potranno votare il loro preferito: in mancanza di una legge elettorale per le elezioni politiche, non gli resta che scegliere il magistrato in base al CV e alla cernita preventiva del duo Grillo-Casaleggio. La scelta del M5S è caduta su un nuovo sistema, il “Curriculellum”.
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