Elezioni politiche 2018 a Roma, tutte le mappe con le grandi differenze tra i quartieri
Elezioni politiche 2018 a Roma, tutte le mappe con le grandi differenze tra i quartieri
Sono due anni che il blog http://mapparoma.blogspot.com, realizzato da Keti Lelo, Salvatore Monni e Federico Tomassi, propone dati e mappe sui quartieri romani. Fornendo chiavi di lettura su come cambia la città e i romani che la vivono, dal punto di vista demografico, sociale, urbanistico, economico. E naturalmente politico.
Come accaduto in occasione delle ultime elezioni politiche del 4 marzo e delle regionali laziali contemporanee.
Dalle mappe realizzate sul consenso di coalizioni e partiti si può avere un’immagine di come da un punto di vista politico è spaccata la Capitale.
Vige infatti più che altrove un tripolarismo quasi perfetto. Il centrodestra risulta primo con il 31,2%, seguito dal Movimento 5 Stelle con il 30,6%, e dal centrosinistra con il 28,1%.
Ma naturalmente non si tratta di una distribuzione del voto omogenea. Nella gran parte delle aree di Roma non vi è affatto un tripolarismo equilibrato, ma la prevalenza netta di una coalizione.
Del centrosinistra al centro,per esempio, con il 40,3% . A dimostrazione del sempre maggior peso delle grandi aree urbane e in particolare dei centri città nel consenso per il PD e gli alleati. Di quelle zone a reddito e istruzione più alti insomma.
Prevale invece con il 39% il M5S nella periferia più esterna al di fuori del Raccordo anulare. Qui, come nella periferia interna al GRA, supera anche il centrodestra, che risulta primo nel complesso perchè fa meglio in centro, dove il M5S va malissimo, ottenendo solo il 16,9%
Equilibrio solo nella periferia storica, che ormai è di fatto centrale, con le tre coalizioni separate da meno di 2 punti.
Il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle sono le forze che variano di più tra il 18,1% e il 40,3% il primo e tra il 16,9% e il 39% il secondo. Molto più stabile il centrodestra, tra il 29% e il 35,2%
Elezioni politiche 2018, centrodestra record Roma Nord
A livello grafico si osserva molto bene la spaccatura di Roma dalle cartina di mapparoma.
Il centrosinistra è vincente quasi solo al centro. Raggiunge il massimo a Trastevere con il 48%, al Celio con il 46%, il 44% nel quartiere Flaminio e Centro Storico.
Rimane sotto il 20% fuori dal GRA, in particolare a San Vittorino e Borghesiana ha circa il 13%, a Tor Cervara il 14%, a Pantano di Grano e Ponte Galeria il 14,5%, a Boccea e Santa Maria di Galeria circa 15,5%.
In particolare il PD raggiunge il 34% a Trastevere e +Europa il 12% al Celio.
LeU ottiene risultati correlati con quelli del centrosinistra, con un ottimo 9,2% a San Lorenzo, un 8,3% a Montesacro, il 7,6% a Ostiense e Garbatella. Insomma centro o semi-centro, con un maggiore allungamento a Sud-Est rispetto al centrosinistra.
Il centrodestra invece ha una distribuzione diversa. Ottiene i massimi ai Parioli, con il 45% e dove Forza Italia con il 23% è da record. Poi Tor di Quinto con il 44%, Acquatraversa con il 43%, Grottarossa Ovest con il 42%, dove Fratelli d’Italia sfiora il 15%.
A Borghesiana e San Vittorino, ormai quasi in campagna, la Lega raggiunge il proprio massimo con il 15-16%.
Male invece la coalizione in quartieri tradizionalmente di sinistra come San Lorenzo, Testaccio, Trastevere, la Garbatella, dove supera di poco il 20%
Il Movimento 5 Stelle trionfa alla Magliana con il 47%, ad Acilia Nord con il 45,5%, a Romanina con il 45% a Ostia Antica con il 44%. Insomma soprattutto a Sud Ovest verso il litorale, e all’estremo Est.
Malissimo a Parioli dove rimane sotto il 10%
Elezioni politiche 2018, il voto dei singoli partiti
A livello dei singoli partiti c’è poco da aggiungere, il PD segue l’andamento della propria coalizione, così come +Europa, che sfiora il 10% in centro, dove il Pd è al 29,5%.
Forza Italia va meglio in Centro con il 13,2%, mentre la Lega con la stessa percentuale nella estrema periferia. Estrema omogeneità per Fratelli d’Italia.
Elezioni politiche 2018, il M5S a Roma vince dove c’è maggiore disagio
La geografica del voto conferma un quadro che era già chiarissimo. Il Movimento 5 Stelle vince nelle zone con maggiore disagio sociale. Qui prende il 37,5% contro il 23,1% raggranellato dove questo è minore. E in particolare laddove la disoccupazione è maggiore, con il 38,3%.
Che sono anche quelle in cui vi sono meno laureati. In queste aree,il M5S è al 39%.
Rispetto al 2013 i grillini non sfondano più tra i laureati, lo abbiamo già visto, quanto piuttosto tra chi ha un pronunciato disagio, e spesso è meno istruito.
Interessante è anche il fatto che vanno bene laddove c’è una maggiore variazione dei residenti, dove si sono trasferiti nuovi nuclei, in nuovi quartieri in espansione, dove abitano persone, spesso giovani, meno legati a schemi locali tradizionali, anche politici