Olimpiadi Brasile: la lezione dei Mondiali
La Coppa del Mondo è appena finita ma il Brasile già pensa alle Olimpiadi che si svolgeranno tra due anni a Rio de Janeiro. La moltitudine di turisti e di appassionati è stata gestita bene e l’accoglienza delle numerose rappresentative è stata un successo. Infatti la maggior parte degli esperti internazionali ha promosso la “sicurezza” brasiliana. Alle autorità resta comunque il compito di migliorare – grazie alla lezione dettata dall’organizzazione dei Mondiali di calcio – in vista della prossima sfida.
Innanzitutto bisogna rilevare che 11 delle 12 strutture che hanno ospitato le partite sono state completate oltre le scadenze indicate dalla FIFA. Basti su tutti l’esempio dell’arena di San Paolo completata a due settimane dal fischio d’inizio di Brasile-Croazia, partita inaugurale del torneo. Il governo brasiliano aveva promesso ben 83 interventi infrastrutturali nelle 12 città che hanno poi ospitato le partite, inclusi miglioramenti dei trasporti pubblici e rinnovamento degli aeroporti. Il completamento di almeno 21 di questi progetti è stato rinviato (promesso per i mesi immediatamente successivi alla fine della Coppa del Mondo), altri interventi invece sono stati solo parzialmente completati prima dell’inizio del torneo (come l’aeroporto di Salvador de Bahia e quello di Belo Horizonte).
Sono questo tipo di preoccupazioni ad attanagliare il CIO in vista della preparazione delle Olimpiadi di Rio. Gli organizzatori hanno fatto sapere che al momento sono pronti il 38% delle strutture – 11 sulle 29 previste – che ospiteranno le gare.
Il fronte delle polemiche passa anche per il costo dei biglietti delle partite di calcio di Brasile ’14. Il costo di una partita andava dai 30$ ai 990$, da considerare che uno stipendio medio in brasile non supera i 325$. Nello Stato di Ceara, la cui capitale Fortaleza ha ospitato 7 partite dei mondiali, il 31% della popolazione versa in condizioni di povertà. Per il ministro dello Sport brasiliano Aldo Rebelo i Mondiali sarebbero dovuti essere il palcoscenico di un paese vario e multiculturale, alla fine le telecamere che inquadravano le curve stracolme durante le partite hanno ritratto in maggioranza brasiliani bianchi presumibilmente “facoltosi”.