Pensioni novità 2018: Legge Fornero e 63 anni, Uil ‘via fase 3’
Il sistema pensionistico è uno dei punti principali che un eventuale prossimo governo si troverà ad affrontare. La formula e soprattutto i soggetti che daranno vita ad un ipotetico esecutivo rappresenteranno una prima risposta alle tante domande che tanti italiani si stanno ponendo dal 4 marzo in poi. Una su tutte: sarà abolita la riforma Fornero? Cosa prevederà il prossimo sistema previdenziale. Ad oggi si tratta di nodi irrisolti. Milioni di italiani hanno premiato le forze politiche che con maggiore forza hanno parlato della assoluta necessità di riformare il sistema pensionistico. Ad esempio la Lega di Matteo Salvini. Tuttavia sono note le difficoltà che stanno determinando uno stallo politico e di fatto l’impossibilità a procedere con le riforme o contro riforme annunciate.
Pensioni novità 2018, UIL ‘Flessibilità pensionistica intorno ai 63 anni’
Nel dibattito prendono posizione i sindacati, attori protagonisti della scena in tema di pensioni. Dalla UIL il primo maggio è arrivata una precisa richiesta. Il segretario generale Carmelo Barbagallo ha parlato della necessità di avviare la cosiddetta fase 3 di cambiamento della Legge Fornero. L’obiettivo è il miglioramento della condizione previdenziale per giovani e donne. Per il segretario confederale della UIL Domenico Proietti ‘occorre garantire una maggior flessibilità pensionistica intorno ai 63 anni di età, insieme a un rafforzamento della previdenza complementare’.
Pensioni novità 2018, UE promuove riforme
Promozione per l’Italia dall’Unione Europea in tema di riforme e con riferimento agli anni 2009-2011. Nel rapporto pubblicato l’UE si evidenzia un impatto positivo ma non sono del tutto sufficienti. Infatti per secondo l’Europa ‘devono essere prese misure per migliorare la capacità di assorbimento del mercato del lavoro italiano e affrontare gli effetti collaterali negativi’.
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Pensioni novità 2018, UIL dopo nota UE
‘La spesa per le pensioni – afferma la UIL – è stabile e ampiamente sostenibile nel breve, medio e lungo periodo. Essa equivale all’11% rispetto al Pil, perfettamente in media con gli altri Paesi europei, meno della Francia e della Germania’. Perciò per la Uil ‘è bene continuare a modificare la Legge Fornero, per garantire una maggiore flessibilità di accesso alla pensione intorno ai 63 anni e favorire un concreto rilancio ed un rafforzamento della previdenza complementare’.
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