Consultazioni Governo 2018: Salvini premier con fuoriusciti M5S? I numeri
Consultazioni Governo 2018: Salvini premier con fuoriusciti M5S? I numeri
Dal 5 marzo in poi tutti i tentativi di formare una maggioranza sono terminati con un fallimento; lunedì si terrà l’ennesimo giro di consultazioni al Colle, il quinto dopo le ultime politiche, considerando anche quelli dei Presidenti Casellati e Fico. I colloqui con Mattarella sono l’ultima possibilità a disposizione delle forze politiche per “fare da sole”.
Infatti, il Capo dello Stato chiederà se ancora permangono quei veti incrociati che finora hanno impedito di trovare la quadra in chiave esecutivo. In caso di risposta negativa, come ci si attende, si andrà verso la richiesta di fiducia a un “governo di tregua”. Detto ciò, il Parlamento potrebbe anche non dare il lascia passare agli uomini del Presidente. Si tratterebbe di una crisi istituzionale – in pratica – senza precedenti e il ritorno alle urne il prima possibile (si comincia a parlare del 30 settembre) sarebbe l’unica opzione rimasta sul tavolo.
Consultazioni Governo 2018: Salvini premier con fuoriusciti M5S? I numeri
Per quanto riguarda i partiti, un ultimo tentativo per formare un governo “politico” dovrebbe comunque arrivare dal centrodestra. I leader della coalizione si presenteranno insieme al Colle per chiedere a Mattarella di conferire il mandato pieno a un esponente della Lega, forse Giorgetti o magari Salvini. Messa ormai da parte l’ipotesi di asse con i 5 stelle, da sempre esclusa invece la possibilità di allearsi con il Pd, l’unica è andare a cercare i numeri più o meno “alla cieca” in Parlamento. In realtà, sarebbe già partita la conta ai “responsabili”; ossia, quei deputati e senatori disposti a slegarsi dalle direttive dei propri partiti pur di far nascere il prossimo governo.
Secondo alcuni organi di stampa – che accreditano indiscrezioni provenienti da Forza Italia – ci sarebbero 12-15 deputati e 6-7 senatori del Movimento pronti a lasciare Di Maio per appoggiare il progetto del centrodestra. I nomi di Andrea Cecconi, Silvia Benedetti, Catello Vitiello, Salvatore Caiata, Vincenzo Caso – quelli che circolano di più in questa direzione. In ogni caso, servirebbero a ben poco i loro voti dato che servirebbero almeno una sessantina di deputati e una trentina di senatori.