Ermanno Olmi è morto oggi dopo una lunga malattia, chi era.
Ermanno Olmi è morto: si è spento questa notte, all’età di 86 anni, all’ospedale di Asiago, dove era ricoverato da giorni. Prostrato da una brutta malattia, Ermanno Olmi era riuscito a vincerla una prima volta, tornando dietro la macchina da presa. Regista tra i più importanti del nostro cinema, Olmi è stato il precursore di un cinema spontaneo, genuino e “contadino”; che gli ha permesso di realizzare veri e propri capolavori cinematografici riconosciuti in tutto il mondo e insigniti di numerosi premi e onorificenze.
Ermanno Olmi morto dopo malattia: ecco chi era
Ermanno Olmi nasce a Treviglio, in provincia di Bergamo, il 24 luglio del 1931. I suoi genitori erano contadini cattolici, e l’eredità culturale di questo contesto rimase sempre impressa nella mente e nell’anima di Olmi. Quest’ultimo non proseguì la vita contadina dei familiari, ma partì a Milano, per frequentare i corsi di recitazione dell’Accademia di Arte Drammatica. Tra i 22 e i 30 dirige alcuni documentari, ma è del 1959 il suo esordio con il lungometraggio “Il tempo si è fermato”. La consacrazione a livello internazionale arriva nel 1977, quando dirige il film “L’albero degli zoccoli”. Il film vince infatti la Palma d’Oro al Festival di Cannes e viene premiato anche in Francia, dove si aggiudica il premio César per il miglior film straniero.
Purtroppo una dura malattia lo prende, allontanandolo dal suo lavoro. Il ritorno dietro la macchina da presa si ha nel 1987, quando Olmi dirige Lunga vita alla signora!, che ottiene un Leone d’Argento al Festival di Venezia. L’appuntamento con il Leone d’Oro è rimandato all’anno seguente, con il film La leggenda del santo bevitore. Tra gli ultimi film della sua carriera sono da considerare anche Il segreto del bosco vecchio e Il Mestiere delle Armi. Nel 2008 si aggiudica il Leone d’Oro alla Carriera.
Olmi fu anche autori di 3 libri. Il primo, Ragazzo della Bovisa, fu pubblicato da Camunia nel 1986. Negli anni 2000 fu poi la volta di Il sentimento della realtà, co-scritto con Daniela Padoan ed edito da Feltrinelli; e infine di L’apocalisse è un lieto fine – Storia della mia vita e del nostro futuro, edito da Rizzoli.
Ermanno Olmi: la malattia e la morte
Come scritto sopra, una particolare sindrome colpisce il registra, costringendolo ad allontanarsi dal suo lavoro. Si tratta della cosiddetta sindrome di Guillain-Barré, nota anche come paralisi di Landry. Una patologia che colpisce gli arti tramite una paralisi progressiva che può avere ripercussioni anche molto gravi. La sindrome è rara, ma si tratta anche della causa di paralisi acuta non traumatica più comune al mondo. Come conseguenza di questa malattia, il regista entrò anche in depressione.
Olmi sognava di morire a casa, circondato dall’affetto dei suoi cari. Ma di questi suoi desideri solo uno si è realizzato. Attorno a lui, all’ospedale di Asiago, vi erano la moglie Loredana e i figli Elisabetta, Fabio e Andrea.
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